[25/08/2008] Parchi

L´Isola di Giannutri e la visita mascherata

CREMONA. In data 29 luglio 2008 lo scrivente, alloggiato per una settimana presso l´isola del Giglio, decideva di effettuare la traversata sull´isola di Giannutri (traghetto della società Maregiglio con partenza 10:15 e rientro 15:45) con l´intento di visitarla percorrendone i sentieri e visitandone la famosa Villa Domizia.
Oltre alla pubblicità della società di navigazione che informa della tratta nei giorni di martedì e giovedì, l´invito alla visita è ben presente in vari siti turistici tra cui quelli istituzionali del Parco nazionale arcipelago toscano (Pnat) e Pro loco Isola del Giglio.
Solo una volta sbarcato ha avuto l´amara sorpresa, assieme ad altri turisti, di “scoprire” che, per effetto della delibera consiglio direttivo Pnat n. 18 del 16 aprile 2008, poteva percorrere solo i 500 m che collegano “Lo Spalmatoio” con “Cala Maestra” in quanto tutti gli altri sentieri, compreso quello che porta alla villa romana (chiusa), sono accessibili esclusivamente con guida abilitata.
Tale limitazione è preannunciata dal pannello informativo presente sul molo dello Spalmatoio che riporta la cartina dell´isola ”corretta col pennarello”.

Seguendo poi le indicazioni dal molo per Cala Maestra e Villa Domizia, si scopre “per esclusione” qual è l´unico sentiero percorribile grazie ai numerosi cartelli blu che informano del divieto di accesso a tutti gli altri percorsi pena una sanzione di € 344.00. Per la precisione l´accesso è consentito solo accompagnati da guide abilitate, ma in loco non è fornita alcuna indicazione su come contattare le stesse.
Sono presenti anche cartelli molto vecchi e arrugginiti che vietano “temporaneamente” l´accesso per presunti lavori in corso e alcuni che vietano di fare foto e video (per non disturbare “quale” fauna?).
Inoltre sono presenti guardie forestali che si premurano di “informare” i turisti chiedendo documenti di identità e minacciando sanzioni per chi calpesta la strada sbagliata (cosa che ai residenti è permessa anche con veicoli).
Senza voler entrare nel merito delle restrizioni, si ritiene gravemente scorretta l’assoluta disinformazione sui divieti a Giannutri riscontrata prima della partenza.

Basti pensare che di tali divieti non viene fatto cenno sulla cartina presente sul sito del Pnat (anche se, in posizione non subito accessibile, si trova un link per scaricare le delibere) e nemmeno sulla cartina distribuita dall´ufficio turistico di Giglio Porto recante i logo di Pro Loco e Comune di Isola del Giglio in cui si evidenzia come la mappa sia aggiornata a maggio 2008, quindi successivamente all´adozione di dette limitazioni.
Per limitare la pressione antropica del turismo giornaliero su Giannutri basterebbe una più corretta informazione ai turisti che, conoscendo i limiti di accesso, non spenderebbero certo tempo e soldi per una gita inutile su un´isola in cui, tra l´altro, una delle due spiagge accessibili, quella dello Spalmatoio, è impraticabile essendo quasi totalmente occupata da ammassi di imbarcazioni rotte e in disuso.

Sorge il dubbio, legittimo e condiviso da decine di incauti turisti che hanno effettuato lo stesso viaggio, che con detti provvedimenti e con la scarsa informazione più che la natura si vogliano tutelare la quiete dei residenti e gli interessi economici dei 2 bar e della compagnia di navigazione.
È ovvio infatti che tali attività economiche diventerebbero poco remunerative se dipendessero dai soli residenti. Quegli abitanti citati in maniera più sincera dalla “Carta turistica e nautica - Isola del Giglio e Giannutri ”(ediz. PRO.GRA.MS Italia): “La visita, di poche ore, è tollerata, ma non particolarmente gradita dai fortunati proprietari delle poche case che sorgono sull´isola”.
Qualche dubbio sul termine “fortunati” sorge, osservando gli atteggiamenti di alcuni dei “cuccioli” residenti: spiegano che han fatto mettere i divieti perché stanchi di rispondere alle continue richieste di informazioni, si spostano di pochi metri con automezzi (anche se elettrici) e accolgono i turisti giornalieri a Cala Maestra con lancio di palloni pieni di acqua.
Il sottoscritto ribadisce pertanto la protesta per la mancata informazione garantendo un´adeguata pubblicizzazione di quanto accaduto, contribuendo, nel suo piccolo, alla riduzione degli accessi a Giannutri.
In ultimo si segnala un´ imprecisione riportata dalla “visita virtuale” presente sul sito del parco, dove si legge che “...recentemente l´Isola del Giglio è stata fregiata dal ministero dell´Ambiente delle ´cinque vele´ che denotano un mare fra i più puliti ed incontaminati di Italia...”
Senza nulla togliere alle altre organizzazioni, mi risulta che il ministero dell´Ambiente non assegni vele o bandiere blu.
Le “cinque vele”, riconosciute all´Isola del Giglio anche per “la salvaguardia e la sostenibilità dell’isola di Giannutri”, vengono assegnate da Legambiente e TCI.
Sul sito del Ministero è presente unicamente un link alle “bandiere blu” assegnate dalla Foundation for environmental education (FEE), nel cui elenco non compare l´Isola del Giglio.

Antonio Madoglio

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