[27/08/2008] Urbanistica

Il Masterplan elbano e lo sviluppo sostenibile di villette, porticcioli e piscine

FIRENZE. La regione Toscana annuncia che «Nascerà un nuovo distretto nautico in Toscana, quello dell´Elba e della costa piombinese» e che verrà presentato, insieme alla provincia di Livorno e ai comuni elbani a ottobre, durante gli "Stati generali sul nuovo modello di sviluppo per l´Isola Elba" che partirà dal piano di riqualificazione del porto di Portoferraio.

L´assessore regionale al territorio Riccardo Conti sottolinea che «E´ finita l´emergenza per l´Elba ed è scattata l´ora dello sviluppo. Abbiamo dovuto gestire una fase molto difficile contrastando il tentativo di cementificazione di una delle realtà più preziose del nostro territorio. Adesso finalmente possiamo passare allo sviluppo sostenibile, volto a dotare l´Elba di servizi di qualità che apriranno l´isola al turismo e alla ricettività di alto livello, oltre a proiettarla nel mercato grazie all´acquisizione di standard competitivi nel settore della nautica».

Ma nonostante quello che dice Conti, dall´Elba le prime critiche al progetto riguardano proprio il sostanziale fallimento del tentativo di arrivare alla redazione di un Piano strutturale unico, visto che alla fine hanno aderito solo 5 comuni su 8 e che probabilmente non se ne farà di nulla perché la prossima primavera cambieranno sindaci e maggioranze proprio in quei 5 comuni chiamati al voto.

L´altra critica che emerge in questi giorni riguarda proprio le anticipazioni sul progetto magnificato da Conti: gli ambientalisti ed una bella fetta di opinione pubblica sembrano pronti a dar battaglia su quella che il quotidiano online Elbareport ha ribattezzato ironicamente "Portoportoferraio". «Un water front che prevede una radicale ridefinizione, anche ambientale e paesaggistica, della linea di costa portoferraiese dal molo Lucchesi a San Giovanni - dicono a Legambiente Arcipelago Toscano - con la realizzazione di nuovo porto pescherecci con un capannone di 400 metri quadri per il mercato del pesce (mentre il mercato del centro storico viene lasciato morire di inedia), un albergo con almeno 50 posti letto, una piscina comunale realizzata a sconto degli oneri di urbanizzazione, tra 700 e 800 posti barca, rimessaggio di mega yacht, potenziamento della zona commerciale, negozi, bar, ristoranti. L´unica cosa di sostenibile sembra un percorso ciclabile che unirà la città a San Giovanni.

Ma la cosa che più preoccupa è che mentre si giura che non ci sarà cemento si prevede di costruire un villaggio di 60 villette a Punta della Rena, nel bel mezzo del golfo, alla foce del fosso della Madonnina, in un´area umida residua di grande importanza ambientale e paesaggistica. In più ritorna in ballo, a completare la cementificazione della costa, il porto turistico da 350 posti barca a San Giovanni. Tutto questo richiederà nuovi parcheggi e nuova viabilità. Forse parlare di sviluppo sostenibile - conclude Legambiente - è un po´ azzardato».

Non è naturalmente d´accordo il sindaco di Portoferraio Roberto Peria, che guida un´alleanza di centro-sinistra dalla quale è uscita sbattendo la porta Rifondazione Comunista. «Attraverso lo strumento dell´accordo di pianificazione, che modificherà l´attuale piano strutturale, daremo unitariamente il via, ad una grande operazione di riordino urbanistico del water-front di Portoferraio, attualmente una delle aree più degradate del nostro territorio, trasformandola nel cuore pulsante di un nuovo modello di sviluppo locale che punta sulla nautica di qualità, sulla riconversione e diversificazione produttiva, sull´innovazione, sul potenziamento infrastrutturale. Questo progetto si realizzerà attraverso tre piani regolatori portuali, conseguenti all´accordo di pianificazione. Nascerà un grande progetto di sviluppo cantieristico ed artigianale; sul water-front verranno insediati, tra l´altro, un nuovo porto-pescherecci, un nuovo mercato del pescato, servizi vari, un nuovo albergo, la nuova piscina comunale con annessa beauty-farm, un polo commerciale dei prodotti nautici, uno yacht-club. Verrà spostato il deposito carburanti al di fuori dell´area cittadina. Grazie al Pit i parcheggi saranno dimensionati in maniera più adeguata e San Giovanni ospiterà un grande parco pubblico in connessione al porto. Adeguato spazio sarà dato alla nautica minore e sociale. Saranno queste tante gemme di una stessa collana che, tra l´altro, sarà percorribile dall´inizio alla fine da una pista ciclabile lungomare. Quello che vogliamo costruire è un grande progetto elbano, fortemente connesso e sinergico con quelli della costa e parte di un sistema livornese e toscano».

La regione spiega in una nota che «La portualità dell´isola diventa quindi un primo tassello per realizzare quell´intesa fra comuni elbani, provincia di Livorno, Autorità portuale e regione, che sarà utile a attuare i progetti di riqualificazione delle singole realtà portuali. Insomma, sulle orme di quello che già è stato realizzato nell´ambito del polo viareggino-massese, apripista d´eccellenza nel settore, e poi nell´area pisana livornese e nei progetti per la nautica di Piombino, anche l´isola d´Elba si prepara al grande salto che proietta la Toscana del mare sempre più nello sviluppo di qualità. Il meccanismo si è messo in moto. Dopo gli "Stati generali", fissati per ottobre, l´appuntamento più importante sarà a gennaio con la Manifestazione nazionale sulla Mobilità organizzata dalla Regione Toscana. In quell´occasione all´isola d´Elba saranno invitati tutti i maggiori operatori internazionali della portualità che potranno conoscere e confrontarsi con gli strumenti e gli scenari per la portualità turistica e per la nautica in attuazione del Piano di indirizzo territoriale della Toscana (Pit) e del masterplan dei porti, con particolare riferimento ai progetti in corso tra cui appunto, quello di Portoferraio».

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