[29/08/2008] Aria

Nuovi studi sul clima: l´aero-ecologia

FIRENZE. In tempi di surriscaldamento globale è necessario affrontare la complessità delle dinamiche atmosferiche con una maggiore cognizione di causa rispetto al passato: ciò vale sia per l’uomo comune, ancora troppo spesso ingannato da pretestuosi dibattiti riguardo alla significatività del forcing antropico nel riscaldamento, sia per gli ambienti accademici in conseguenza delle svariate dinamiche ancora da chiarire con precisione.

L’edizione di luglio della rivista peer-reviewed “Integrative and comparative biology”, nel presentare le conclusioni del simposio di San Antonio (Usa) avvenuto nel gennaio scorso, pubblica un interessante articolo curato da Thomas H. Kunz, del Center for ccology and conservation biology dell’università di Boston, e da vari altri ricercatori americani. La notizia è stata ripresa ieri da “Nova”, inserto del Sole 24 ore: si parla della creazione di una nuova materia interdisciplinare, chiamata “Aero-ecologia”, che vuole porsi come trait d’union tra dottrine oggi in gran parte slegate tra loro, come la fisica dell’atmosfera, l’ecologia, la biologia, l’ingegneria, la geo-litologia, l’ingegneria. Materie che comprendono tutte campi di approfondimento legati alle dinamiche climatiche e atmosferiche, ma che soffrono di un drastico ritardo per quanto riguarda la fusione multidisciplinare delle competenze e dei relativi insegnamenti.

Questo ritardo è conseguenza del fatto che – come sappiamo - in pochi anni le tematiche legate al clima sono assurte da disciplina scientifica di nicchia a fulcro dell’economia e della politica mondiali, in conseguenza del sempre maggiore numero di prove riguardo all’importanza della componente antropica nel surriscaldamento. La ricerca e l’università devono ancora in buona parte riorganizzare la didattica riguardo a fenomeni che – è certo – tra qualche decennio saranno studiati (e insegnati) in modo molto più approfondito e multidisciplinare riguardo ad oggi.

Ed è quello che sta avvenendo, infatti: la nuova disciplina comprende peraltro alcuni aspetti di grande utilità pratica. Ad esempio, solo ora cominciano ad essere effettuati esperimenti in cui tecnologie create per finalità di analisi meteorologica (es. sensori radar, sonde ad alta quota) vengono utilizzate in modo sistematico anche per l’osservazione di sistemi biologici. Paritariamente, le metodologie e gli strumenti destinati ad analisi del mondo vivente e della geo-litosfera possono essere utilizzate per finalità di comprensione atmosferica, con grande risparmio di risorse economiche e umane.

Secondo Kuntz, il concetto alla base dell’aero-ecologia è «il suo focus sullo strato che circonda il pianeta, e cioè l’aerosfera, e la miriade di organismi che dipendono in larga parte da essa per la loro esistenza», organismi che a loro volta hanno significative influenze sull’atmosfera-aerosfera stessa: «capire quanto organismi come artropodi, uccelli e pipistrelli sono influenzati dalla dinamicità atmosferica sarà importante per valutare, e mantenere, la salute degli ecosistemi, quella umana, e la biodiversità», conclude.

Tra i primi esperimenti compiuti in questi mesi evidenziamo quelli riguardanti popolazioni di pipistrelli della specie Tadarida brasiliensis, il cui comportamento sociale sia vicino al terreno sia ad alte quote (500-900 m), e l’influenza che subiscono da parte del ciclo dei venti, sono stati per la prima volta studiati tramite l’utilizzo di sensori radar-doppler e sonde atmosferiche di rilevamento meteorologico.


Torna all'archivio