[01/09/2008] Consumo

Turismo, lamentarsi degli effetti e soprassedere sulle cause?

CAMPO NELL´ELBA (Livorno). Il presidente degli albergatori elbani, Mauro Antonini, minaccia di adire alle vie legali contro l´amministrazione comunale di Campo nell´Elba «oramai è giunto il momento di fare chiarezza almeno sugli episodi più eclatanti che hanno segnato in senso negativo la stagione 2008 oramai verso la chiusura - scrive Antonini - In un incontro che avemmo con Lei nei suoi uffici, allorché si palesò l´intenzione da parte dell´amministrazione di procedere al ripascimento della spiaggia di Marina di Campo, nonché al pompaggio della sabbia dalle aree portuali e limitrofe, Le esprimemmo la nostra contrarietà in relazione ai tempi nei quali si dava corso all´opera. Eravamo certi dei rischi e dei danni a cui andavamo incontro. Nonostante Lei avesse dichiarato, in quella sede, che non se ne sarebbe fatto di nulla, nei giorni successivi si è dato corso all´opera. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, il mare si è presentato da subito inadatto alla balneazione e certamente non all´altezza delle aspettative dei nostri ospiti che conoscevano la baia di Marina di Campo ben diversa da come si è presentata. Tutto ciò ha dato vita a numerosi reclami e potreste, nonché ad una serie di articoli sulla stampa e servizi mediatici a livello nazionale ed internazionale.
Il danno procurato è stato enorme per tutte le attività del territorio. Ad esso va aggiunta anche la situazione dell´erogazione dell´acqua e la sporcizia diffusa su tutto il territorio nonostante gli oneri stratosferici che si richiedono alle aziende di pagare per il servizio della raccolta della nettezza urbana, che non trovano l´uguale in altre realtà turistiche da noi monitorate».

Tutte tematiche ambientali che gli albergatori tirano fuori a stagione turistica praticamente conclusa, ma c´è da dire che chi, come Legambiente, ha chiesto spiegazioni mentre i fenomeni avvenivano, è stata pesantemente criticata proprio da alcuni operatori turistici. Quello di mettere il capo sotto la sabbia (delle spiagge) sembra un riflesso condizionato per chi fa turismo e la minaccia di querele è diventato uno sport diffuso all´Elba: nel 2007 toccò a Goletta verde ed ai giornali (compreso l´Espresso), colpevoli di aver reso noti i dati delle acque di balneazione, che in qualche caso presentavano lievi fori-norma, e lo stato pessimo di qualche condotta di scarico e di qualche vetusto depuratore.

Quest´estate ci si è dedicati alla negazione dell´evidenza ed a riti propiziatori che avrebbero dovuto far sparire davanti agli occhi dei turisti una persistente fioritura algale che tingeva di verde, in pieno agosto, le acque della spiaggia di Marina di Campo, affollata di turisti e concessioni balneari.
Antonini ha certamente ragione a criticare la raccolta differenziata di Campo nell´Elba, ma dimentica che quella caotica Rd è anche quella che raggiunge la più alta percentuale in un´isola che sogna di raggiungere e superare il 20% in tutti gli altri 7 comuni....
Ed al non certo incolpevole comune campese, che non ha accolto la richiesta degli ambientalisti di fornire rapide e chiare spiegazioni a cittadini e turisti, si addebitano anche responsabilità che ormai riguardano altri gestori ed altri enti.

La non certo brillante, e sempre più ristretta, stagione turistica elbana del 2008 sta facendo venire al pettine molti nodi di un´isola che presenta i conti di una crescita edilizia che brucia territorio, risorse e servizi, ma anche l´inadeguatezza di piccole amministrazioni comunali che non riescono a stare al passo (e spesso non li capiscono) con fenomeni ambientali nuovi prodotti da scelte che si pensavano giuste (e chieste a gran voce dagli operatori commerciali) come il ripascimento di un arenile che è in erosione a causa delle strade costruite accanto alla spiaggia, di un´urbanizzazione degli anni ´60 e ´70 (che prosegue imperterrita) che ha raggiunto il mare mangiandosi dune costiere enormi ed un ambiente unico.

Antonini spiega che la presentazione della variante al piano di fabbricazione è avvenuta la notte dell´antivigilia di ferragosto, quando gli elbani sono in tutt´altre faccende affaccendati e i registratori di cassa sono surriscaldati e manda a dire al sindaco Antonio Galli (Pd): «l´industria del turismo è molto fragile, sensibile e delicata. Oltre a dover competere a 360° con tutto il resto del mercato nell´epoca della globalizzazione, quale senso ha lavorare dei mesi per preparare al meglio le nostre aziende, con tutte le difficoltà che si incontrano giornalmente nel tentativo di migliorare i servizi e l´accoglienza se poi, dopo il lavoro eseguito viene così mortificato per incapacità ed inefficienze istituzionali? (...) Nel comune da lei amministrato ci sono persone che questo lavoro lo conoscono bene e che non possono più pensare che tutto ciò che si costruisce con il lavoro di anni possa venire così rapidamente distrutto».

Forse non tutto è stato davvero così rapidamente distrutto e forse il modello quarantennale oggi in crisi è stato voluto e spinto anche dagli operatori economici che prima votano i politici e poi li criticano. Antonini dice cose giuste, ma non critica il modello che ha portato a far scoppiare le fogne delle troppe case superaffollate per due settimane, che fa mancare l´acqua e si è mangiato la spiaggia finendo col tingere di verde il mare probabilmente per colpa di un ripascimento che ha utilizzato sabbie piene di nutrienti, che fa saltare la raccolta differenziata e la trasforma in un cumuli di materiali sparsi. Un modello in crisi ma che gli stessi sindaci vituperati rilanciano tra gli applausi, chiedendo nuove case, nuovi porti, nuove infrastrutture. Per lamentarsi degli effetti e soprassedere sulle cause.

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