[01/09/2008] Energia

L´etanolo si fa col prato del golf.... ma è bene fare due conti con l´acqua

LIVORNO. La ricerca non smette di stupire. Gli scienziati dell´Università di Gifu, (Giappone centrale), hanno trovato il modo di ricavare bioetanolo, per ottenere alcol per autotrazione, dall´erba tagliata dei campi da golf. Questo consentirebbe di creare una valida (?) alternativa a mais e barbabietola da zucchero, i cui prezzi sono schizzati alle stelle a causa della forte domanda internazionale, creando, pare, anche gravi problemi di alimentazione in alcune zone del mondo. I ricercatori del Sol Levante avrebbero studiato numerosi tipi di erba usata per il “green”. E sembra che abbiano trovato una varietà molto adatta per essere trattata. Si tratta infatti di erba con alte quantità di fibra, che, come la cellulosa, prima della fermentazione, deve diventare zucchero grazie all´azione di alcuni enzimi. Dopo varie prove, i ricercatori hanno isolato due enzimi, chiamati “acremonium cellulase” e “endoglucanase”, particolarmente efficaci nel processo di trasformazione della fibra d´erba in zucchero. Con questo metodo, si possono produrre 0,15 grammi di etanolo da 1 grammo di erba. La notizia è sicuramente interessante e potrebbe avere delle importanti ricadute pratiche. Del resto le milioni di tonnellate di erba tosata (non necessariamente solo campi da golf, ma anche per tutti i manti erbosi ad uso sportivo ed estetico, come parchi e giardini) da qualche parte vanno smaltite e quindi ben venga il loro utilizzo a scopo energetico. Tuttavia esiste una forte contraddizione sulla sostenibilità di tale scoperta. Infatti i green necessitano di una spropositata quantità d’acqua per essere mantenuti agibili e consoni all’utilizzo preposto: cioè si rischia non di trasformare l’erba in carburante bensì l’acqua. Ma è proprio il rapporto input/output che non regge il paragone con la sostenibilità. Quanti ettolitri d’acqua bisognerebbe investire per ricavare un litro di etanolo dall’erba? Un prato in un terreno sciolto necessita di circa 5 l/mq di acqua al giorno. Ora, dato che un prato normale produce tra un minimo di 30 e un massimo di 100 grammi di erba al mq, e che mediamente si procede ad un taglio a settimana, facendo un rapido calcolo si deduce che un mq di green in un anno produce tra i 1560 gr. ed i 5200 gr. Quindi, attraverso il processo di fermentazione si produce una cifra variabile tra 2, 34 e i 7,80 litri. di etanolo all’anno per mq di prato, utilizzando ben 260 litri di acqua per l’irrigazione (quindi nella migliore delle ipotesi il rapporto è 1 a 33 e nella peggiore è di 1 a 110!). Se invece calcoliamo il rapporto con il mais, servono 400 litri di acqua per 1 kg di sostanza secca: un ettaro in un anno ne rende circa 10 tonnellate e consuma quindi 40000 litri di acqua. Dato che un ettaro rende 2,4 tonnellate di etanolo il rapporto è di 1 a 16. Come si vede in ogni caso il consumo della preziosa risorsa idrica è consistente, ma nel primo caso è molto più elevato ed è indirizzato a puro titolo di “entertainment”, nel secondo il consumo è più contenuto ed è indirizzato a scopi agricoli. Il che comporta un altro approccio etico.

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