[21/04/2006] Rifiuti
LUSSEMBURGO (Lussemburgo). Sarà discussa martedì 25 aprile la causa che vede la Commissione europea chiedere alla Corte di giustizia la condanna dell’Italia per inadempienze rispetto alla legislazione ambientale. L´Italia, infatti, secondo la Commisione, non ha sottoposto a procedura di valutazione di impatto ambientale il progetto per la realizzazione dell’impianto industriale per la produzione di energia elettrica mediante l’incenerimento di combustibili derivati dai rifiuti (cdr) e da biomasse, localizzato nel Comune di Massafra (Taranto). La Commissione, nella sua richiesta, si riferisce alla direttiva 85/337/CEE, modificata dalla direttiva 97/11/CEE, riguardante la valutazione dell´impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati.
Il ricorso era stato inoltrato il 25 novembre 2004, quando la Commissione ha ufficialmente chiesto alla Corte di «constatare che la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi derivanti dall´articolo 2, comma 1, e dall´articolo 4, commi 1, 2 e 3 della direttiva 85/337/CEE come modificata dalla direttiva 97/11/CEE». Secondo quanto afferma la Commissione, l’Italia avrebbe anche «adottato una normativa che esclude dalla procedura di valutazione di impatto ambientale alcuni progetti» di impianti di recupero di rifiuti pericolosi e di rifiuti non pericolosi con capacità superiore a 100 tonnellate al giorno, se sottoposti a procedura autorizzativa semplificata ai sensi dell´articolo 11 della direttiva 75/442/CEE, ed una ulteriore normativa ce «al fine di stabilire se un progetto ricadente nell´allegato II della direttiva 85/337/CEE modificata debba essere o meno sottoposto a valutazione di impatto ambientale, fissa un criterio non adeguato, in quanto può portare all´esclusione dalla Valutazione d’impatto ambientale di progetti che hanno un impatto ambientale significativo».