[04/09/2008] Parchi

La guerra genovese del capriolo tra Verdi e provincia

LIVORNO. Dopo gli atti del Tar e del Consiglio di Stato che hanno annullato la determinazione dirigenziale che autorizzava la caccia ai caprioli nella provincia di Genova, riesplode la polemica tra Verdi e giunta provinciale. Secondo l´assessora provinciale al patrimonio naturalistico e alla caccia e pesca Renata Briano «Non c´è ancora alcuna sentenza definitiva sulla caccia al capriolo nella provincia di Genova che quest´anno non ha aumentato, ma diminuito il numero di caprioli abbattibili. E´ necessario fare chiarezza a seguito delle dichiarazioni apparse sulla stampa, a opera di esponenti dei Verdi, in merito alla recente ordinanza del Consiglio di Stato sulla caccia al Capriolo. Va precisato, innanzitutto, che non è stata ancora emessa alcuna sentenza, ma unicamente un provvedimento negativo su un´istanza cautelare della stessa provincia che chiedeva la sospensione di una sentenza del Tar. Inoltre le affermazioni di merito, in particolare quelle riguardanti l´assenza di studi scientifici e le irregolarità nei piani di prelievo, non sono contenute né nell´ordinanza del Consiglio di Stato né nella sentenza breve con la quale il Tar ha annullato l´atto sulla caccia di selezione. Al contrario, il Tribunale Amministrativo Regionale non ha ritenuto di entrare nel merito delle scelte operate dall´Amministrazione provinciale, limitandosi a definire apodittico il parere dell´Infs. (parere positivo rispetto alle scelte dell´Amministrazione) e illogica la scelta dei periodi in cui effettuare la caccia al capriolo. Ogni ulteriore asserzione deve essere quindi attribuita agli stessi Morelli e Spanò i quali, oltre ad affermare il falso quando denunciano una presunta mancanza di studi scientifici, citano a sproposito, estrapolandole dal contesto, alcune dichiarazioni contenute nelle relazioni prodotte dall´università. Ogni proposta di riduzione dei piani di abbattimento fatta dall´università è stata infatti puntualmente recepita ed approvata nell´atto annullato dal Tar. Il numero di caprioli da abbattere "dal 2007 al 2008 è diminuito – dice Renata Briano - e non aumentato, come scorrettamente dichiarato, ed è stato come sempre quantificato sulla base di studi scientifici condotti dall´Università degli Studi di Genova su un arco di tempo ormai più che decennale».

La risposta della consigliera regionale dei Verdi Cristina Morelli è durissima: «Ci dispiace per l´assessore Briano, che non essendo mai sicura delle scelte che é costretta a fare a nome di alcune lobby, debba chiamare in aiuto l´università di Genova, dimenticando che la stessa è pagata dalla provincia stessa per gli studi sul censimento sui caprioli e alcuni docenti di zoologia svolgono anche i corsi ai cacciatori, quindi interessati a dire determinate cose. Forse ci può essere un conflitto di interesse? Occorre ormai andare a fondo sul legame tra alcuni docenti, esperti, scienziati e il mondo venatorio, sostenuto da lacune amministrazioni. E´ l´ora di spezzare la catena che lega gli interessi "scientifici" di pochi e i voti di qualcuno».

Direttamente sulla sentenza del Tar interviene il consigliere provinciale del Sole che ride Angelo Spanò: «La provincia di Genova conferma che non verranno cacciate le femmine e i piccoli di capriolo, come stabiliva invece la determinazione dirigenziale della provincia n. 3276 del 12 giugno scorso annullata dalla sentenza del Tar Liguria il 24 luglio scorso, adesso confermata dall´ordinanza del 26 agosto del Consiglio di Stato, a cui l´amministrazione provinciale si era appellata. La dichiarazione che invece per i maschi la caccia selettiva continua fino al 29 settembre ci preoccupa, poiché la sentenza del Tar annullava integralmente il calendario 2008/2009 di prelievo selettivo del capriolo. Di conseguenza l´amministrazione deve rispettare la legalità e sospendere ogni azione venatoria verso i caprioli, in caso contrario valuteremo, assieme all´Avv. Daniele Granara, legale dell´associazione "Verdi Ambiente e Società", di impugnare eventuali ulteriori provvedimenti emessi dopo la sentenza del Tar. Resta chiaro che il possibile periodo di caccia di selezione al capriolo deve assolutamente rispettare quanto stabilisce l´art. 34 della Legge Regionale 29/94, inderogabilmente dal 1 agosto prorogabile solo fino al 31 gennaio, escludendo decisamente i termini che il provvedimento della provincia, annullato dal Tar, indicava nel periodo 1 gennaio/14 marzo per la caccia alle femmine e ai piccoli. Inoltre la pronuncia del Tar ha comunque stabilito che il periodo di validità dell´atto della provincia non poteva andare oltre il dicembre 2008, poiché il Piano faunistico venatorio in vigore deliberato nel 2003, di durata quinquennale, scade proprio il prossimo dicembre.

Per i Verdi l´Ordinanza del Consiglio di Stato respinge l´istanza cautelare chiesta dalla provincia, «affermando della mancanza di "fumus buni juris" (parvenza di buon diritto) dell´appello dell´amministrazione provinciale, che avrebbe voluto riaprire la caccia a maschi, femmine e piccoli, ossia l´infondatezza dello stesso».

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