[04/09/2008] Energia

Pisa: una conferenza per dare input al futuro (forse) piano energetico nazionale

LIVORNO. La conferenza nazionale dell’energia in programma oggi e domani a Pisa ha come obiettivo quello di fornire un contributo di idee prezioso alla redazione del piano energetico nazionale che l’Italia non ha ancora e che in realtà non sembra preoccupare più di tanto il governo.

«L’associazione italiana gestione energia – spiega il presidente del comitato organizzatore della conferenza, Carlo Bartoli – è formata da docenti e ricercatori di energetica e si propone di dare un contributo per il migliore utilizzo e gestione».

Ai lavori in programma oggi e domani nell’aula magna della facoltà di ingegneria di Pisa partecipano oltre 100 scienziati, ricercatori del settore ed esperti. Sono previste invited lectures di alto livello che terranno: il professor Paganetto, presidente Enea; Edgardo Curcio, presidente Aiee; il direttore generale del ministero dell’Ambiente professor Clini; Maurizio Cumo, presidente Sogin; il parlamentare europeo Vittorio Prodi. Inoltre è stata organizzata una tavola rotonda moderata del professor Grassi, direttore del dipartimento di energetica «L. Poggi» (che organizza il congresso), cui hanno dato la loro adesione Ermete Realacci e Michele Vietti, Gino Moncada Lo Giudice, Ortis, Carlo Andrea Bollino, Enrico Lorenzini e Claudio Casarosa.

I temi al centro della conferenza sono Normative e strategie nell’ambito dell’energia; Mercato e politiche dell’energia; Termodinamica dei processi energetici; Risparmio energetico nell’edilizia e nell’industria; Energie rinnovabili.

«La questione energetica è urgente da diversi punti di vista – spiega sempre Bartoli a greenreport – in primo luogo perché la scienza ha riconosciuto ormai con buona certezza che il consumo di combustibili fossili contribuisce ai mutamenti climatici. Per questo vogliamo dare il nostro contributo e per questo abbiamo intenzione di far diventare questa conferenza, che è alla sua seconda edizione, un appuntamento annuale. I docenti e i ricercatori che fanno parte dell’Aige non sono d’accordo su ogni cosa ovviamente, per esempio sul nucleare ci sono posizioni diverse, ma tutti riteniamo fondamentale confrontarsi e fornire strumenti che possano consentire a chi governa di prendere le decisioni in modo più consapevole».

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