[08/09/2008] Comunicati

L´educazione ambientale, il Wwf e la Gelmini

LIVORNO. Il ministro Gelmini ha ribadito oggi che la reintroduzione dell´educazione civica «Serve a formare persone più consapevoli, cittadini che conoscono la Costituzione. La scuola è il luogo principe per l´integrazione e l´educazione civica deve anche essere intesa come educazione ambientale, educazione alla salute con corretti stili di vita e per i più grandi anche educazione stradale».

Una dichiarazione un po’ generica, ma tanto è bastato al Wwf per accogliere con favore l’intento del ministro «di togliere dall’opzionalità l’insegnamento dell’educazione ambientale nelle scuole» invitando la Gelmini «a fare un passo in più affinché tra i banchi di scuola i professori siano in grado di trasferire le vaste e delicate tematiche legate alla sostenibilità».

Pur rendendola una disciplina autonoma, insieme allo studio della Costituzione e dell’educazione stradale, l’associazione ambientalista «auspica che nel futuro l’ora di insegnamento alla settimana, prevista dal nuovo programma ministeriale, non resti l’unico momento dedicato a questa materia affinché si possano formare cittadini consapevoli e attenti al proprio ambiente».

«Il patrimonio di conoscenze e competenze maturate dal Wwf in oltre quarant’anni è da sempre al fianco della scuola, così come i 23 centri di educazione ambientale e le oltre 100 oasi Wwf sparse in tutto il Paese – afferma Maria Antonietta Quadrelli, responsabile del programma educazione Wwf Italia, e continua – Sono queste vere e proprie palestre di esperienza che permettono ai ragazzi di fare attività pratiche sul territorio e sperimentare un contatto diretto con la natura. Contatto che diventa uno strumento efficace anche per un’educazione alla cooperazione e al rispetto, in contrapposizione agli atteggiamenti di sopruso e di bullismo, diventati così frequenti tra i ragazzi».

L’educazione ambientale del futuro per il Wwf, che preferisce definirla educazione per la sostenibilità, dovrebbe diventare materia al centro di una metodologia di studio interdisciplinare che la renda trasversale, un abito mentale, un orientamento educativo per tutti gli insegnamenti. Ai docenti, vanno garantite un’adeguata preparazione e tutte le condizioni che facilitano l’apprendimento di criteri per uno sviluppo sostenibile ed equo in tutto il mondo. Sono infatti loro che dovranno indirizzare i ragazzi all’osservazione critica della realtà, favorendo l’adozione di azioni concrete e un cambiamento culturale necessario alle nuove generazioni per costruire, fin da ora, una società diversa, in grado di vivere in armonia con la natura.

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