[15/09/2008] Energia

Energie rinnovabili, serve più coraggio

FIRENZE. Le fonti energetiche rinnovabili, posseggono grandi potenzialità di sviluppo (solare termodinamico e fotovoltaico, eolico, biomasse), richiedono grandi investimenti in ricerca ed impiantistica, produttiva e distributiva, hanno difficoltà ad espandersi e sostituire, prima di tutto, il petrolio. Ciò dipende da molti fattori.

Uno è il prezzo del greggio (fino a due fa stava poco sopra i cinquanta dollari a barile), che nonostante i rialzi, è ancora e sarà per qualche anno concorrenziale; anche innovazioni nell’uso degli idrocarburi li rendono meno impattanti e più efficienti. Un altro fattore riguarda i forti investimenti per le fonti rinnovabili che difficilmente possono essere raccolti sul mercato senza un cambio di finalità dei governi. Ma essi sono fortemente condizionati dalle lobby energetiche (petrolio, gas, nucleare). Poi le fattorie eoliche o i grandi impianti solari incontrano problemi politici per l’impatto sul territorio, anche se non paragonabile a quello delle altre centrali.

Per poter sfruttare le grandi potenzialità, che appaiono già oggi enormi, occorrono, come abbiamo detto, grandi investimenti pubblici e privati, e capacità politico programmatiche per un’attenta politica di diversificazione delle fonti, ridurre o annullare le emissione di CO2. Ovviamente questo non riguarda il governo nazional populista e autoritario che sta a difesa di interessi egoistici, di parte e localistici, ma può e deve riguardare la Regione Toscana, con più coraggio e intrapresa, sperimentando anche nuove forme di rapporto col mercato e nuove istituzioni locali di raccordo con la UE; ciò vale anche per i governi delle nostre città che impattano parecchio su consumi energetici e cambiamenti climatici.

Ci si deve mettere in grado di sfruttare per esempio l’eolico, che è già oggi tecnologicamente concorrenziale rispetto al petrolio, meno rispetto al gas e al nucleare (ma sull’elettricità prodotta con questa fonte non sono calcolati i costi ambientali né i costi delle sovvenzioni statali al kwh). L’energia solare è abbondante e può soddisfare il fabbisogno mondiale previsto di nuova elettricità oltre a costituire un sistema energetico veramente decentrato, in cui la produzione di elettricità può essere gestita a livello locale, dove la si usa.

Eolico e solare sono fonti modulari per eccellenza mentre una centrale a gas, per essere redditizia, deve avere una capacità di almeno 100 MW, 1000 se è alimentata a carbone (per non parlare del nucleare). Per l’eolico, in particolare il costo di impianto, si è fatto concorrenziale rispetto a una centrale elettrica a carbone, a gas o nucleare (che comporta un ingente investimento iniziale).

Via via che la domanda di rinnovabili aumenta investimenti ed efficienza termodinamica crescono in modo esponenziale e i costi di installazione scendono del 10% ogni volta che le vendite raddoppiano, mentre i prezzi dell’energia elettrica calano anche in virtù di una efficienza termodinamica crescente (una cellula fotovoltaica “multistrato” ha un´efficienza energetica del 40%, la cosiddetta “pellicola” fotovoltaica ancor più).

Centrali elettriche a gas e a carbone sono, per ora, più economiche in fase di costruzione (anche rispetto alle fattorie eoliche) ma costano moltissimo in termini di approvvigionamento del combustibile, abbattimento delle emissioni e smaltimento dei rifiuti; diventano così più costose nel tempo, mentre le rinnovabili diventano più competitive per l’aumento dei volumi prodotti e dell’efficienza, oltrechè per l’incidenza calante dei costi di impianto.

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