[15/09/2008] Trasporti

Giornata internazionale delle città senz’auto e... senza l´Italia

LIVORNO. Aria pulita per tutti è lo slogan della settimana europea per la mobilità che da domani sino al 22 settembre, giornata internazionale delle città senz’auto, chiama le 2000 amministrazioni locali d’Europa che hanno aderito a mettere in campo iniziative per ridurre l’impatto atmosferico del traffico in città e politiche durature a favore della mobilità sostenibile. Lo slogan adottato dall’iniziativa che è giunta ormai alla sua settima edizione e che gode del patrocinio della Commissione Europea, è un invito chiaro e forte ai governi locali per la sensibilizzazione dei cittadini sui rischi per la salute derivati dall´inquinamento atmosferico, in particolar modo da quello prodotto ogni giorno dalle peggiori abitudini che nel traffico urbano hanno sede.

E non basterà certo la guida al risparmio di carburante ed alle emissioni di CO2, approvata dal Ministero dello Sviluppo economico e disponibile sul sito del dicastero per ottenere comportamenti più corretti. Anche se ricordare che una guida intelligente e una corretta manutenzione dell´auto consentono di ridurre i consumi e le emissioni del 10-15 per cento migliorando anche la sicurezza sulla strada.

Deludente la partecipazione delle città italiane con 27 realtà che hanno annunciato interventi, contro ben 378 città partecipanti in Austria, 310 in Spagna e 177 nella vicina Francia. Tra le grandi città che chiuderanno al traffico ci sono Napoli, Vicenza (entrambe domenica 21) e Bologna (lunedì 22), mentre Padova ha chiuso ieri al traffico il centro storico dalle 10 alle 18. A Torino, infine, non ci sono in programma blocchi del traffico ma Palazzo Civico invita, oltre ai dipendenti comunali, tutti i cittadini a spostarsi a piedi lunedì 22 settembre. E tra le 27 troviamo anche Biella, dove le scuole primarie del Comune proporranno ai bambini di raggiungere la scuola in Pedibus, ovvero a piedi o in bicicletta grazie al supporto di volontari per garantire la loro sicurezza. Tra le adesioni anche Firenze, unica città toscana.

Tutte iniziative importanti per la sensibilizzazione dei cittadini e per indurre a comportamenti più consoni ad una mobilità sostenibile: lasciare a casa l’auto e accompagnare i figli a scuola in bicicletta dovrebbe essere la prassi e non l’iniziativa da prendere una tantum. Così il fatto di guidare in modo attento e morbido evitando brusche frenate, cambi di marcia inutili e altrettanto inutili accelerate, o spegnere il motore quando si è in lunga attesa dovrebbero essere atteggiamenti di guida appresi nel percorso di rilascio della patente e non dovrebbe essere necessario ricordarlo in una guida ad hoc. Come per quanto riguarda la necessaria manutenzione dell’automobile, non fosse altro per garantirsi una maggiore sicurezza personale, al di là del minore inquinamento che si può ottenere.

Il fatto che sia necessario ricorrere a settimane europee di mobilità sostenibile o a pubblicare comandamenti per la guida ecologicamente corretta, è indice del fatto che il trasporto urbano deve affrontare numerose sfide per diventare più sostenibile, più pulito e più sicuro e che quello che serve è una rivisitazione complessiva del sistema dei trasporti. Lo dimostra anche il fatto che l’Olanda, paese preso a modello per l’uso della bicicletta si trova costretto a pensare iniziative utili a limitare l’uso dell’auto privata. L’ultima prevede che chi lascia l´auto a casa nelle ore di punta guadagna quattro euro per ogni viaggio effettuato con mezzi alternativi, può usufruire di sconti sui biglietti ferroviari e beneficiare di orari più flessibili sul lavoro. Le ricompense vengono erogate su un portafoglio mobile alimentato attraverso l´invio di sms sui telefonini. E la buona fede degli automobilisti che lasciano l´auto a casa nelle ore di punta viene verificata grazie al sistema di videosorveglianza che controlla il tratto di autostrada interessato dall´esperimento. Perché l’Olanda, è il paese europeo con la più alta densità di autostrade per chilometro quadrato e con una vettura ogni due abitanti. E non è immune da code e ingorghi, tanto che nelle mattine dei giorni lavorativi la congestione del traffico può durare anche quattro ore.

Sulle autostrade europee si concentra poi, oltre al trasporto privato, gran parte dello spostamento delle merci: nel 76 % secondo stime recenti. Con percentuali che variano da paese a paese con l’87% dell’ Italia e il 63% della Germania, il 74% della Francia e con paesi che usano i tir con percentuali anche più alte delle nostre. Ciò comporta problemi di inquinamento non certo trascurabili. I 4 milioni di mezzi pesanti italiani – secondo uno studio dell’ Agenzia per la protezione dell´ ambiente -producono quasi la stessa quantità di polvere sottili delle automobili, che però sono quasi 10 volte tanto: i tir producono oltre 10 mila tonnellate/anno di polveri contro le 15 mila delle autovetture e le appena 444 dei treni. Peccato però che anche l’attuale politica dei trasporti preveda di realizzare nuove autostrade piuttosto che nuove ferrovie e ripropone ulteriori tagli al trasporto pubblico locale.

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