[15/09/2008] Rifiuti

Ato Toscana Sud, il Piano interprovinciale dei rifiuti muove i primi passi

LIVORNO. Posta la “prima pietra” ufficiale per il nuovo Piano interprovinciale di gestione dei rifiuti delle province di Arezzo, Grosseto e Siena. Infatti il 27 agosto scorso è stato pubblicato sul Burt della Regione Toscana, l’avviso di avvio del procedimento per la formazione del Piano dell’ambito Toscana sud. Lo strumento di programmazione interessa un territorio costituito da tre province, 103 comuni, con oltre 800.000 abitanti, con una produzione annua di rifiuti urbani superiore alle 500.000 tonnellate, oltre a una quota più che doppia di rifiuti speciali (stima, forse un po´ ottimistica, fornita dalle Province stesse, ndr).

I mesi passati sono serviti per raccogliere tutti i materiali che costituiranno la base conoscitiva del nuovo Piano interprovinciale. La documentazione sarà ora integrata con contributi di oltre 150 soggetti pubblici distribuiti nelle tre province. Successivamente la bozza di Piano passerà al vaglio della vera concertazione con i cittadini, singoli o associati, le categorie economiche e, più in generale, con tutti coloro identificabili come portatori di interesse.

«Voglio fare due considerazioni rispetto a questo primo, significativo, passo ufficiale la cui importanza per i nostri territori e per la Toscana intera non sfugge a nessuno – ha dichiarato l’assessore all’ambiente della provincia di Arezzo Andrea Cutini - La prima è che ciò è stato possibile grazie allo spirito di piena collaborazione tra le tre province di Arezzo, Siena e Grosseto, amministrazioni tutte pienamente consapevoli della difficoltà ma anche dell’importanza e del valore strategico, sotto il profilo ambientale e sociale, della questione rifiuti.

La seconda è che quello di oggi è solo un primo passo di un percorso aperto, che vedrà nei prossimi mesi specifici momenti di confronto e approfondimento con cittadini e associazioni- ha continuato Cutini- e alla fine del quale sono sicuro, consegneremo alle nostre comunità un piano innovativo che supererà definitivamente il concetto di ‘rifiuto’, in quanto è da ‘buttar via’, per sostituirlo con quello di rifiuto come risorsa, una risorsa da non sprecare ma da valorizzare al massimo attraverso il riutilizzo, il riciclo e le diverse forme di recupero da attuare con sistemi impiantistici all’avanguardia e tra loro fortemente integrati».

Tre sono gli stralci tematici e funzionali individuati nel Piano interprovinciale: Piano di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati comprensivo del Programma per la riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili da collocare in discarica e di parte della gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio; Piano di gestione dei rifiuti speciali anche pericolosi; Piano delle bonifiche delle aree inquinate.

Nello stesso tempo sono stati indicati punti cardine e obiettivi del nuovo Piano che si possono così riassumere: piena autosufficienza a livello di Ato Toscana Sud, nella raccolta dei rifiuti urbani, nel trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani, nello smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi; riduzione significativa della quantità di rifiuti prodotti e della loro pericolosità; riduzione dello smaltimento finale dei rifiuti attraverso il riutilizzo, il riciclo e le diverse forme di recupero, incluso quello energetico; incremento della raccolta differenziata, sia in termini quantitativi che qualitativi, in modo tale da rendere possibile l’avvio di vere e proprie filiere di recupero dei materiali, capaci anche di far nascere nuove attività economiche ed imprenditoriali; raggiungimento degli obiettivi stabiliti nella pianificazione regionale in tema di gestione dei rifiuti; programmazione di interventi di bonifica e ripristino ambientale delle aree inquinate e di eliminazione o riduzione delle sorgenti di inquinamento nel rispetto del principio “chi inquina paga”.

Il tempo dirà se questi obiettivi saranno tutti centrati. Per ora grande soddisfazione viene espressa anche da Claudio Galletti, assessore all’ambiente della provincia di Siena. «Abbiamo prodotto uno sforzo importante per mettere insieme le prospettive di programmazione di tre territori che partono da situazione diversificate, e lo abbiamo fatto costruendo una prospettiva condivisa su un tema che è ormai considerato come una delle quattro o cinque priorità dell’umanità per i prossimi anni» ha concluso Galletti.

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