[16/09/2008] Rifiuti

Consorzi imballaggi, la bocciatura da parte dell´Antitrust non convince Ronchi

LIVORNO. A cavallo di ferragosto l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ha pubblicato i risultati dell’indagine conoscitiva sul settore dei rifiuti da imballaggi, avviata nel 2005, dando delle indicazioni anche sui possibili correttivi per garantire una maggiore concorrenza nel sistema.

Secondo l’analisi dell’Autorità è infatti necessario aumentare la concorrenza nel settore del riciclaggio dei rifiuti, per ridurre i costi a carico dei cittadini e per farlo i correttivi proposti potrebbero rivelarsi una vera e propria rivoluzione nel sistema attualmente vigente.
Ne abbiamo parlato con Edo Ronchi, che è stato il padre della legislazione italiana che ha dato avvio a questo sistema.

Crede che le modifiche individuate dall’Autorità possano essere utili per far funzionare meglio il sistema degli imballaggi?
«Credo sia necessario fare intanto 3 premesse, riguardo all’indagine conoscitiva. Intanto l’Autorità dice che ci sono state troppe modifiche normative e poi ne indica altre a suo parere necessarie. Bisogna essere prudenti perché le continue modifiche alle norme creano uno stato d’incertezza che non è proficuo ai sistemi. Poi c’è da tenere in conto – e lo dice anche l’Autorità garante - che i principi di concorrenza debbano essere mitigati dai valori ambientali che secondo me invece devono essere prioritari. Infine prima si sottolinea che il sistema ha ottenuto ottimi risultati, raggiungendo gli obiettivi assegnati ancora prima del termine indicato e poi si propone un sistema che questi risultati non solo non li garantisce ma rischia di comprometterli. Detto questo possiamo anche andare ad analizzare le proposte di merito».

Partiamo dal correttivo che indica l’opportunità di mettere i comuni nelle condizioni di poter negoziare direttamente la vendita dei prodotti da riciclare con le imprese che operano nel settore del recupero.
«Sembrerebbe apparentemente una buona soluzione, se non teniamo in conto però che il costo del riciclo deve essere competitivo con la materia vergine. Tant’è che il settore del legno è l’unico che viene portato ad esempio, come l’unico che lo ha applicato. Ma è un settore in cui la gran parte dei rifiuti avviati a riciclo non proviene da rifiuti urbani ma industriali. Quello del riciclo è un settore che ha bisogno di massa critica per poter essere competitivo e non credo che la trattativa condotta da singoli enti potrebbe essere maggiormente competitiva. Anzi, credo il contrario, che la frammentazione non aiuterebbe e ripeto, l’obiettivo prioritario è quello ambientale, non credo che vi sarebbero vantaggi».

Si dice anche che i comuni dovrebbero ridurre il ricorso all’assimilazione.
«Concordo sul fatto che l’assimilazione vada fatta meglio e vada regolata, e che vi sia bisogno di trovare un sistema omogeneo e non credo che la proposta di definirlo sulla base dell’estensione dell’attività sia quello corretto. Sta di fatto che sia la direttiva che la legislazione nazionale parla di imballaggi e di obiettivi di riciclaggio e di recupero di imballaggi, senza distinguere se sono primari, secondari o terziari. Ancora una volta credo sia più corretto tenere in primo piano l’obiettivo ambientale che non quello della concorrenza. Quindi l’importante è che vengano raccolti e avviati a riciclaggio, non tanto chi lo fa. Non credo che distinguere che gli imballaggi primari le debba fare il Conai mentre i secondari e terziari il mercato sia utile per ottenere gli elementi utili per creare vantaggio economico del riciclo che sono dimensione e massa critica».

Sul fatto che si preveda il ricorso ad aste pubbliche per l’assegnazione dei materiali e che vada rivisto il sistema dell’accordo quadro nazionale è d’accordo?
«Il sistema del ricorso alle aste pubbliche in effetti andrebbe approfondito meglio. Comunque non capisco perché si usi l’esempio di Coreve per dire che l’accordo non funziona. Il Coreve non ha aderito all’accordo quadro nazionale, va bene, ma nel decreto di modifica del dlgs 152 (il decreto 4/2008) il problema viene già risolto, dando la competenza al Conai di sostituirsi al consorzio che non aderisce e di applicarlo. E’ già previsto nella legge».

E sul fatto che sarebbe utile riprendere il testo Matteoli, riguardo alla possibilità di ampliare il sistema dei consorzi di filiera per ampliare la concorrenza?
«La norma dice che i rifiuti urbani vanno gestiti secondo principi di prossimità, ma dov’è il vantaggio di avere un consorzio per regione? Come il fatto di individuare obiettivi di riciclaggio per macroregioni perché si avrebbero vantaggi nel mezzogiorno. Gli obiettivi valgono in Lombardia come in Calabria. Il problema è come li raggiungo. Non credo che ci sarebbe un vantaggio per il sud deresponsabilizzare i comuni dando la titolarità ai consorzi di filiera. Sarebbe come fornire un ulteriore alibi a chi non agisce già ora per attivare raccolte differenziate utili ad ottenere gli obiettivi. Diverso è semmai vincolare di più a progetti mirati le strutture di consorzi, come prevede già la norma».

E sull’allargamento del sistema ai gestori e a dare un maggiore peso ai consumatori, è favorevole?
«Credo sia assolutamente utile rafforzare il ruolo dei consumatori e di inserire anche i riciclatori e dare maggiore peso alle iniziative sulla prevenzione. Non sono invece d’accordo sul fatto di allargare anche ai gestori. Perché la gestione riguarda sia le raccolte differenziate che il tal quale e i gestori hanno spesso in mano anche il sistema di smaltimento, in particolare le discariche. L’obiettivo deve essere quello di far aumentare il riciclaggio e perché chi raccoglie dovrebbe avere di per sé maggiore interesse ad aumentare le raccolte differenziate finalizzate al riciclaggio. Non vedo dove porti una decisione del genere».

L’Autorità non interviene però con prescrizioni precise, ma indica dei correttivi.
«Sì, ma di un testo del genere il legislatore dovrà tenerne conto. Anche se credo che in questo settore più che alla concorrenza si dovrebbe guardare ed essere più attenti ai criteri ambientali».

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