[18/09/2008] Acqua

Eliminare il selenio dall´acqua è più facile del previsto

LIVORNO. Il selenio c´è diventato familiare con la pubblicità di una marca di patate che in televisione mette in dubbio l´intelligenza e la cultura maschile, ma è anche, nelle dosi giuste, un oligoelemento essenziale per la nostra salute e al tempo stesso diventa tossico assunto in dosi eccessive, causando danni neurologici, cirrosi epatica morte, anche se normalmente provoca problemi gastrointestinali, desquamazione delle unghie, affaticamento.

Il selenio è presente nel concime organico e nei fertilizzanti fosfati, spesso in una forma solubile (seleniato) che è problematica perché si può accumulare nei tessuti dei piccoli organismi e da questi risalire la catena alimentare. Se le concentrazioni aumentano l´avvelenamento da selenio provoca infertilità e difetti alla nascita in uccelli e animali. Fra le cause dell´inquinamento da selenio ci possono essere la combustione di carbone e le attività minerarie che utilizzano acido solfidrico. Livelli altissimi di selenio sono stati trovati in acque freatiche in Irlanda, Francia e in Europa orientale.

Uno studio finanziato dall´Unione europea e pubblicato sul Journal of Environmental Quality da ricercatori svizzeri e olandesi dimostra che utilizzando ed adattando la tecnologia utilizzata nel trattamento delle acque di scarico industriali si può rimuovere il selenio elementare dall´acqua contaminata, anche di quella domestica. Lo studio potrebbe avere vaste ricadute nel trattamento delle acque irrigue e dei reflui minerari e della stessa acqua potabile.

Il notiziario scientifico europeo Cordis riprende l´articolo del Journal of Environmental Quality e spiega che «Il presente studio ha valutato l´efficacia dell´utilizzo di un reattore a biomassa trattenuta e flusso verso l´alto (UASB) per rimuovere il selenio dall´acqua contaminata. Il reattore UASB è un "digestore", una macchina riempita di microrganismi che decompongono i reflui industriali o agricoli. Nel reattore uno strato di fango granulare è mantenuto sospeso in una vasca. L´acqua di scarico fluisce verso l´alto attraverso questo strato per essere degradata da microrganismi anaerobici. Il reattore produce metano, che può essere catturato e usato come fonte energetica, di solito per generare l´energia elettrica necessaria a riscaldare le vasche di digestione. Essi sono efficaci e relativamente poco costosi, ma non sono attualmente adottati per la pulizia dell´acqua potabile o il trattamento dei reflui domestici. I microrganismi che respirano selenio non vengono attualmente utilizzati nella maggior parte dei reattori UASB poiché il ciclo del selenio non è ampiamente compreso. Senza usare questi microrganismi, il selenio elementare potrebbe essere rimosso dall´acqua, ma allo stesso tempo si potrebbe anche creare una forma di selenio altamente tossica. Questo selenio alchilato è solubile e potrebbe essere facilmente disperso nell´ambiente. La sfida è quella di creare del selenio elementare solido a partire dalle forme solubili presenti nei liquami e nell´acqua, per poterlo rimuovere completamente. Se il selenio solubile non viene trasformato del tutto, esso rimane nell´acqua e viene disperso nuovamente nell´ambiente. Nel presente studio, il reattore si è rivelato efficace nel creare del selenio solido a partire da quello solubile, ma soltanto quando sono stati utilizzati microrganismi che respirano il selenio, la temperatura e i livelli del pH sono stati tenuti costanti e la velocità dell´acqua che risaliva attraverso lo strato fangoso è stata attentamente controllata. Quando la temperatura o il pH all´interno del reattore UASB fluttuano durante la digestione, o quando il flusso dell´acqua che attraversa il reattore è troppo forte, il selenio elementare ottenuto dai microrganismi che respirano il selenio si presenta in particelle talmente piccole da non poter essere trattenute dal sistema. Questo disperde nuovamente il selenio nell´ambiente e rappresenta anche un´opportunità persa».

Il recupero del selenio elementare dalle acque inquinate sarebbe anche un buon affare: viene usato nella lavorazione del vetro, per realizzare sostanze chimiche e pigmenti ed è essenziale nei tamburi delle stampanti e delle fotocopiatrici laser.

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