[22/09/2008] Energia

Putin e Chavez alla conquista dell´elettricità sudamericana

LIVORNO. Oggi la stampa di Mosca dà notizia che le compagnie energetiche di Russia e Venezuela potrebbero dar vita ad un consorzio per operare insieme sul mercato latinoamericano. Le dichiarazioni in tal senso arrivano direttamente dal vice-primo ministro Igor Setchine che riferisce le decisioni prese nel corso della riunione del governo russo.

«Società russe potranno prendere parte alla creazione di un consorzio chiamato a posizionarsi sul mercato del Venezuela e di altri Paesi della regione - ha detto Setchine - La produzione di energia potrà costituire una locomotiva della cooperazione russo-venezuelana». Una brutta notizia per Washington, che arriva proprio mentre Condoleeza Rice addita i Russi come i nuovi nemici che ritornano dalla guerra fredda. Ancora più brutta perché il "comunista" Hugo Chavez apre i porti del Venezuela alle navi dell´armata rossa, fa shopping di armi sofisticate a Mosca e si fa garante della penetrazione dello Stato-mercato russo nel sub-continente latinoamericano.

A rendere ancora più indigeribile l´amaro boccone per gli Usa è il fatto che l´annuncio di Setchine è il frutto di un suo viaggio di lavoro iniziato il 17 settembre in tre degli Stati più invisi alle amministrazioni americane di qualsiasi colore: la comunista Cuba, il social-bolivarista Venezuela e il sandinista Nicaragua (che si è affrettato a riconoscere Ossezia e Abchasia) durante il quale ha esaminato i diversi aspetti della cooperazione tra Russia e i tre Paesi dell´America latina più antipatici a Washington. Il problema è che ora gli Usa non possono più gridare all´espansionismo comunista. E´ la globalizzazione baby... e ognuno ormai se la gestisce come gli pare, anche i rossi e i russi.

Torna all'archivio