[23/09/2008] Energia

Troppe discussioni sull´eolico fanno il gioco di carbone e nucleare

PISA. Mentre la crisi finanziaria sta esplodendo, con gravi rischi di esposizione per gli stati, il governo italiano torna a proporre il ritorno ad un nucleare che oltre che vecchio e insicuro è estremamente costoso (per Moody’s il costo del nucleare è di 7.000 $/KW contro i circa 1.200 €/KW dell’eolico) e potrebbe quindi solo aggravare la situazione finanziaria italiana e quella dei contribuenti. Rimandiamo quindi l’ipotesi del nucleare a quando sarà diventato accettabile economicamente e finalmente libero dall’uranio e da altri materiali pericolosi per la salute, l’ambiente e la pace e in via di esaurimento. Intanto la crisi energetica si aggrava, col greggio sopra i 100 $ al barile e ritardano le scelte di innovazione che potrebbero portare vantaggi per la salute, l’economia, l’ambiente e il paesaggio che, sotto la spinta dei cambiamenti climatici, sta mutando in modo preoccupante.

Da parte sua la UE impone agli stati membri di ridurre le emissioni, aumentare l’efficienza e incrementare l’uso delle energie rinnovabili fino al 20% entro il 2020, pena forti multe. Responsabilità e convenienza richiedono decisioni rapide e coerenti per realizzare uno sviluppo sostenibile e una “conservazione attiva” dell’ambiente, con la crescita di efficienza e risparmio energetico, insieme alle rinnovabili.

Ma quanto possono contribuire le rinnovabili in Toscana ? La Regione dice per il 50% del totale elettrico nel 2020, portando la quota dell’eolico a soli 300 MW, molto al di sotto delle sue reali potenzialità. Infatti la sola comunità montana di Barberino del Mugello ha un potenziale eolico stimato dalla Provincia di Firenze, fuori da aree protette, di 400 MW, per cui è ragionevole affermare che i potenziale eolico della Toscana, fuori da aree protette, non sia inferiore ai 4.000 MW, oltre dieci volte maggiore di quanto si prefigge la Regione.

Col solo eolico la Toscana potrebbe coprire oltre il 40% dei consumi elettrici previsti nel 2020, con tutte le rinnovabili il 100%. Se per raggiungere questi obbiettivi i grandi impianti eolici sono indispensabili, per aumentare gli utili ai comuni esistono anche altre strade possibili: impianti di proprietà pubblica finanziati da banche fino al 100%, magari di taglia piccola o media, consorzi tra comuni, imprese, cittadini per realizzare impianti eolici (o solari) che possono mantenere il 100% degli utili al territorio e promuoverne la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Esiste un vero rischio per tutti, quello di attardarsi in discussioni fuorvianti o poco ambientaliste e fare anche involontariamente il gioco di chi vuole nucleare e carbone e perdere ancora una volta l´opportunità di costruire uno sviluppo locale veramente sostenibile, che protegga e utilizzi a pieno le risorse del territorio e affronti le emergenze climatiche, con vantaggi economici e sociali per le comunità.

* Circolo “eco-eco” di Legambiente

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