[24/09/2008] Parchi

Il Parlamento e i Parchi

PISA. La Commissione Ambiente del Senato ha visitato il parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga attualmente commissariato. Annoto questa particolarità perché un parco commissariato è pur sempre un soggetto istituzionale non in grado di esprimere pienamente il suo ruolo di rappresentanza democratica specie nei confronti di una delegazione parlamentare. Insomma una buona ragione in più per insediare al più presto un presidente. Il senatore Antonino D’Ali presidente della commissione si è fatto portavoce della volontà del Parlamento «di individuare i percorsi per rendere i Parchi sempre più autonomi ed efficienti e di un orientamento alla razionalizzazione del sistema delle aree protette allo scopo di sfruttarne al meglio il grande potenziale di sviluppo».

L’indagine – ha aggiunto - «ha lo scopo di trarre suggerimenti ed indicazioni utili da trasporre nel progetto di legge attualmente allo studio del Ministro dell’Ambiente, per segnare un miglioramento nella valorizzazione del patrimonio ambientale». Devo dire che trovo piuttosto singolare – anche come vecchio parlamentare - questa affermazione. Ci si prepara a trasporre qualcosa da definire su un Disegno di legge in preparazione – così si dice - e al momento sconosciuto. Una commissione parlamentare a me sembra dovrebbe cercare soprattutto e innanzitutto di individuare cosa in una legge così importante come la 394 e poi la 426 ha funzionato e cosa e perché invece non ha funzionato a dovere da meritare di essere corretta, integrata, modificata. Non dimenticando - come invece sembra ripetersi - che la legge non riguarda soltanto i parchi nazionali ma proprio il funzionamento della ‘leale collaborazione’ istituzionale, ossia lo stato, le regioni e gli enti locali. Dovrebbe riguardare – tanto per fare un esempio di grande attualità- gli effetti della norma del nuovo codice dei beni culturali sui piani dei parchi.

Dovrebbe riguardare – ma questo non potranno dirlo i parchi né nazionali né quelli regionali - le ragioni per cui sono spariti alla chetichella una serie di organi previsti dalla legge (Consulta tecnica etc) che anche quando abrogati dalla leggi Bassanini dovevano essere –sempre in base alla legge- ‘sostituiti’ con altri più efficaci che non hanno invece mai visto la luce. Dovrebbe ‘scoprire’ perché da anni non c’è un tavolo istituzionale in cui ministero, parchi e altri soggetti istituzionali possano decidere sempre in ‘leale collaborazione’ il da farsi. Qui non c’è alcunché da trasporre, ma solo finalmente da portare alla luce, perché la legge sia prima rispettata e poi se del caso modificata.

Se faranno questo le commissioni parlamentari al momento opportuno saranno anche nelle migliori condizioni per ‘trasporre’ – se e quando sarà presentato - nel Disegno di legge preannunciato dal governo un ottimo vino.

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