[29/09/2008] Energia

La strategia di Gazprom per conquistare il mercato del gas italiano

LIVORNO. Silvio Berlusconi si offende perché Walter Veltroni (ma prima un bel po´ di stampa europea ed internazionale) lo accusa di avere una concezione della democrazia alla Putin, con il quale il presidente del Consiglio italiano ha del resto sempre vantato una esibita amicizia e del cui spirito democratico si è fatto più volte garante in situazioni drammatiche e imbarazzanti. Questo non toglie però che gli affari russo-italiani vadano a gonfie vele. L´ultima prova viene oggi dal quotidiano RBC Daily che conferma trionfalmente l´accordo sottoscritto tra il monopolista statale del gas russo, Gazprom e le italiane A2A ed Iride, che si basa sulla creazione di una joint venture in comune per il mercato gasiero italiano. A2A gestisce attualmente un portafoglio di circa 6 miliardi di metri cubi di gas naturale e si posiziona, anche con la partecipazione in Edison, come terzo operatore nazionale nel settore del gas. Iride gestisce attualmente un portafoglio di circa 2 miliardi di metri cubi di gas naturale ed è impegnato nella realizzazione dei terminali di rigassificazione di Livorno e Gioia Tauro.

Secondo il quotidiano russo, «Nel 2009 il volume di forniture di Gazprom raggiungerà i 900 milioni di m3. Gli esperti stimano che, grazie a questa nuova joint venture congiunta il gigante russo potrebbe rifornire una parte di oltre il 40% del mercato italiano del gas». A Gazprom spetta il diritto di nominare il presidente del consiglio di amministrazione della joint venture italo-russa, mentre il direttore esecutivo sarà scelto da A2A.

L´accordo, che entrerà in vigore il primo ottobre e durerà fino al 20022 (prorogabile per 5 anni) prevede un volume di forniture di gas intorno a 900 milioni di m3 all´anno (da 700 a 800 milioni di dollari), ma la cifra potrebbe crescere nei prossimi anni.

Gazprom sperava da lungo tempo di poter sfondare nel nostro mercato del gas e due settimane fa aveva ricevuto l´autorizzazione della Commissione europea all´acquisto di Enia Energia in cooperazione con Enia e l´impresa austriaca Centrex Europe Energy & Gas, ma il gigante energetico russo non ha ancora completato tutte le formalità burocratiche necessarie. Le mosse di Gazprom, legata mani e piedi alla oligarchia putiniana, permettono un accesso diretto della Russia al consumo italiano, uno dei più attraenti tra quelli dei Paesi sviluppati, visto che i prezzi al dettaglio del gas sono tra i più alti del mondo. Fino ad ora Gazprom vendeva direttamente ai consumatori italiani poco più di due miliardi di m3 di gas e i sui guadagni italiani potrebbero salire dagli attuali 35 milioni di dollari a 70 milioni, una cifra che potrebbe essere ancora maggiore in caso di vendita diretta al consumatore finale. La fornitura diretta è infatti il tallone di Achille di Gazprom in Italia ed anche con la realizzazione della co-impresa si fermerebbe a meno del 15%.

Un comunicato di A2A spiega che con Iride «si è voluta avviare un´importante collaborazione con il maggiore produttore mondiale di gas naturale, proseguendo nella propria strategia di accesso diversificato alle forniture, rivolte a soddisfare sia il fabbisogno delle proprie centrali termoelettriche sia quello dei propri clienti».

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