[29/09/2008] Rifiuti

Rifiuti, Rd stazionaria nel 2007 in Toscana. Speriamo nei nuovi Ato

LIVORNO. La Toscana ha presentato i risultati delle raccolte differenziate raggiunte nell’anno 2007 e utili ai fini del conteggio dell’ecotassa regionale e dell’addizionale del 20% che dovranno pagare i comuni che non hanno raggiunto il 35% di raccolta differenziata. La situazione dalla lettura dei dati, appare sostanzialmente in stallo: attribuire infatti allo 0,35% di aumento rispetto all’anno precedente un miglioramento nel raggiungimento delle raccolte differenziate, farebbe sorridere. Ma il dato è preoccupante se lo si legge in prospettiva, ovvero in vista dell´obiettivo del 55% al 2010 che la regione dovrà raggiungere secondo i programmi che si è data. E’«necessario e urgente che gli Ato della Toscana, e soprattutto i tre nuovi in fase di costituzione, utilizzino i soldi già in parte messi loro a disposizione dalla Regione per implementare questo servizio e fare gli impianti che servono come compendio alla differenziazione dei rifiuti, in particolare quelli di compostaggio per l´organico e di selezione per il multimateriale» ha dichiarato l´assessore regionale all´ambiente, Anna Rita Bramerini, sottolineando quindi che la strada da percorrere è ancora lunga e che conviene muoversi.

«Abbiamo messo a disposizione – ha continuato l’assessore - 23 milioni di euro, previsti dal Piano regionale di azione ambientale, ed ulteriori 8 milioni tratti dai proventi dell´ecotassa nel 2008. Per utilizzare parte di queste risorse gli Ato hanno già predisposto i bandi a cui possono partecipare Comuni e Aziende toscane del settore e molti di questi sono già in scadenza. Ci aspettiamo di vedere presto i risultati di questo investimento, per avvicinarci finalmente a quel 50% di raccolta differenziata nel 2010 previsto dalla norma nazionale e recepito dalla programmazione regionale».

I dati del 2007 presentano una situazione pressoché immutata anche nella collocazione geografica dei risultati, con il primato di Siena (come ambito provinciale) con il 41,45%. L´Ato di Siena, che nell’organizzazione prevista con l’attuale legge regionale (61/2007) fa adesso parte dell’Ato Sud assieme alle province di Arezzo e Grosseto, è stato il primo a concludere la realizzazione di tutti gli impianti previsti nel Piano provinciale, e ha inaugurato pochi giorni fa l’ampliamento dell’impianto d’incenerimento già esistente, e rimane in testa anche per il raggiungimento di obiettivi importanti pure nella raccolta differenziata.

Gli altri ambiti che hanno raggiunto o superato il 35% di raccolta differenziata sono Lucca (38,33%) che è adesso ricompresso nell’Ato Costa assieme alle province di Livorno, Pisa e Massa Carrara; e poi Firenze (37,19%), Pistoia compreso anche il circondario empolese, (35,14%) e Prato (38,9%), che si trovano ormai a far parte di un unico Ato, quello di Centro. Il fatto che in questi ambiti si siano rispettati gli obiettivi del 35%, permette ai comuni che li compongono, di non dover pagare il 20% in più, oltre all’ecotassa, come addizionale alla quota di smaltimento in discarica. Penalità che non viene riconosciuta ai comuni degli altri Ato, laddove l’obiettivo del 35%non è stato raggiunto a livello di ambito, ma singolarmente, dalle amministrazioni comunali. Questo è valido per il solo comune di Aulla dell’ex Ato1 di Massa Carrara, otto (compreso il capoluogo) nell’ex Ato 3 di Pisa; sette nell’exAto4 di Livorno; dieci nell’ex Ato 7 di Arezzo; due nell’ex Ato9 di Grosseto.

I proventi ottenuti dall’ecotassa verranno destinati ad implementare la raccolta differenziata porta a porta, così come annunciato ad agosto dall’assessore Bramerini e come riconfermato anche in occasione della firma del decreto sull’ecotassa di quest’anno. Gli 8 milioni di euro serviranno anche per realizzare stazioni ecologiche e testare modelli innovativi di raccolta o sistemi che permettano di variare la tariffa a carico dei cittadini in modo che chi produce meno rifiuti o differenzia di più, paghi meno per il servizio. Il finanziamento è destinato ai tre Ato Toscana Centro, Toscana Costa e Toscana Sud che nasceranno devono nascere dallo scioglimento dei 10 Ato precedentemente esistenti. I totali 8 milioni di euro saranno ripartiti a seconda della percentuale di popolazione servita da ciascun Ambito territoriale, con un 20% riservato a quelle realtà che accolgono rifiuti prodotti in altri Ato: all’Ato Centro andranno 2.624.000 euro; all’Ato Costa andranno 3.317.333 euro, mentre all’Ato Sud andranno 2.058.666 euro.

Tutto è quindi legato alla realizzazione di questi nuovi Ato, che se domani, 30 settembre, non avranno compiuto tutto l’iter, compresa la nomina del presidente e del cda delle nuove Comunità di ambito, saranno commissariati dalla regione, come previsto dalla legge 61 e come annunciato a luglio dall’Assessore Bramerini che ha spedito una lettera di diffida ai comuni inadempienti.
L’ultima chance è che, come d’accordo con Anci, entro il 25 ottobre si faccia tutto, e che quindi nei prossimi giorni i comuni si diano da fare a completare l’iter previsto, che ancora nessuno ha portato a termine.

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