[29/09/2008] Rifiuti

Cominciato il processo Probo Koala in costa d´Avorio, ma i rifiuti pericolosi spuntano ovunque

LIVORNO. Si è aperto alla Corte di assise di Abidjan, con la comparizione di 13 persone accusate di "avvelenamento", di "tentativo di avvelenamento" e "complicità in avvelenamento", il processo sullo sversamento di 500 tonnellate di rifiuti tossici, provenienti dalla nave Probo Koala, nella capitale della Costa d´Avorio avvenuto nel 2006, quando un esteso inquinamento provocò la morte di 16 persone e l´intossicazione di migliaia di altre.

Sotto accusa ci sono i dirigenti della società che ha commissionato lo smaltimento illegale di sostanze tossiche di origine europea, i loro collaboratori ed ex responsabili dei servizi marittimi e doganali di Abidjan. Secondo Séry Kossogro, avvocato di Stato della Costa d´Avorio, gli imputati rischiano tutti la massima pena.

L´affaire Probo Koala ha determinato in Costa d´Avorio un allarme rifiuti non ancora terminato: a M´Bahiakro è stato sentito un forte odore, molto simile a quello dei rifiuti tossici della Probo Koala ed i cittadini hanno immediatamente chiamato le autorità. I risultati delle analisi effettuate dimostrerebbero che non si tratta di rifiuti tossici ma di qualcosa comunque molto preoccupante: una grande quantità di prodotti fiotosanitari interrati dalla locale Compagnie ivoirienne pour le développement textile dopo la sua chiusura.

Le autorità ivoriane hanno detto che «l´odore di questi rifiuti si avvicina a quelli della Probo Koala. Ma non si tratta degli stessi prodotti. Questi sono certamente dei prodotti pericolosi, ma sono classificati "livello 2"». I fitosanitari verranno prelevati, messi in grossi sacchi e trasportati ad Abidjan per lo smaltimento. L´episodio è comunque significativo di due evidenze: l´accresciuta sensibilità della popolazione ivoriana riguardo ai rifiuti dopo la catastrofe della Probo Koala (qualche anno fa il puzzo sarebbe stato accettato come una fatalità, così come i rifiuti tossici) e la triste eredità delle discariche di rifiuti pericolosi, nazionali ed ancora più internazionali, con la quale la Costa d´Avorio e un bel pezzo d´Africa dovranno continuare a fare conti costosi e pericolosi.

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