[26/04/2006] Energia

Fare verde: no al nucleare, sì al risparmio

ROMA. Anche Fare Verde, la più importante associazione ambientalista vicina alla destra, ricorda Chernobyl, «il ventesimo anniversario dell´incidente nucleare che ha scosso le nostre coscienze tanto da far abbandonare all´Italia la via nucleare». E’ una risposta anche a chi vorrebbe rilanciare l’energia atomica in Italia. «Il dibattito sul nucleare sembrava chiuso – si legge in un comunicato dell´associazione – purtroppo però negli ultimi anni davanti alle emergenze energetiche molti sostenitori del nucleare non hanno perso la ghiotta occasione per rilanciarlo, forti del fatto che la memoria umana è labile e il diritto al consumo è innegabile. Ogni scelta energetica presenta pro e contro: si dice che il nucleare di ultima generazione sia più sicuro, ma nessuno può escludere totalmente la possibilità di incidenti altrimenti almeno una Compagnia Assicurativa disposta a stipulare una Rc (Responsabilità civile) per assicurare le centrali nucleari si troverebbe! E il terrorismo si può controllare? Si dice, visto che non emette gas serra, che possa essere la fonte energetica alternativa alle energie alternative, perché meno costosa, più facile da realizzare e gestire. E le scorie? Decisamente una bella eredità per le generazioni future».

Per Fare Verde in Italia si potrebbe, a parità di servizi finali, ridurre fino al 46% la domanda: circa il 27% nel settore domestico, un terzo da stand by, un terzo da congelatori e frigo, un quarto illuminazione, solo questi pari a circa 400 MW, l’energia prodotta da una centrale di medie dimensioni, il resto dei consumi domestici viene dall’uso delle lavatrici. «Fermiamoci un attimo – dicono gli ambientalisti di destra – rallentiamo la nostra corsa al consumo e cerchiamo di valutare il primo obiettivo che bisogna perseguire in una politica energetica lungimirante: ossia ridurre i consumi! Allora c’è davvero bisogno del nucleare? Vale la pena di rischiare un’altra Chernobyl?».

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