[26/04/2006] Energia

Le cifre del disastro in un rapporto dell´Oms

ROMA. Quattromila fra persone già morte e vittime potenziali esposte alle radiazioni, 350 mila evacuati, 4000 casi di cancro tiroideo. Sono solo alcune delle cifre contenute nel rapporto «L’eredità di Chernobyl: impatto sanitario, ambientale e socio-economico», che raccoglie i dati elaborati dagli studi compiuti dall’Organizzazione mondiale della sanità a vent’anni dalla tragedia. Secondo quanto riportato dal rapporto, gli abitanti che hanno mangiato cibo contaminato con iodio radioattivo hanno ricevuto dosi relativamente elevate a livello della tiroide, soprattutto i bambini che hanno bevuto latte di mucche che avevano mangiato erba contaminata. È stato misurato, inoltre, un leggero incremento nell’incidenza della leucemia tra gli operatori delle squadre di emergenza, ma non tra i bambini, né tra gli adulti residenti nelle zone contaminate.

Gli ecosistemi contaminati da Chernobyl sono stati monitorati e studiati approfonditamente. Importanti fuoriuscite di radionuclidi sono continuate per dieci giorni dopo l’incidente e hanno contaminato più di 200.000 chilometri quadrati in Europa. Le superfici aperte, come strade, prati, tetti sono state altamente contaminate. Il vento, la pioggia e le attività umane hanno ridotto la contaminazione superficiale, portando a una contaminazione secondaria dei sistemi delle acque e fanghi di scolo. Il livello di radioattività dell’aria sovrastante le zone urbane è tornato ai livelli del fondo naturale, quello dell’aria sovrastante il suolo non abitato sono invece rimasti elevati.

Da non dimenticare anche l’impatto economico della tragedia. Centinaia di miliardi di dollari sono stati spesi per coprire costi sia diretti sia indiretti. Tra i costi diretti ci sono le spese per il recupero, il ricollocamento delle persone, la protezione sociale e la tutela della salute delle popolazioni colpite, le ricerche ambientali, sanitarie e sulla produzione di cibo sano, il monitoraggio della radioattività. Le spese indirette sono dovute alla chiusura di terre agricole, foreste, impianti agricoli e industriali, ma anche costi aggiuntivi come l’annullamento del programma nucleare in Bielorussia e la perdita dell’energia prodotta dalla centrale di Chernobyl. Le spese sono state un buco nero per le economie dei tre Paesi coinvolti.

Le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità mirano a concentrare l’assistenza sulle aree molto contaminate e a ridefinire i programmi governativi per aiutare coloro che hanno veramente bisogno. Vene ribadita la necessità di un controllo mirato sui bambini che hanno fatto terapie per cancro alla tiroide e sugli operatori delle squadre di emergenza colpiti da cancro non tiroideo. Dal punto di vista ambientale, il rapporto raccomanda il monitoraggio a lungo termine per stimare l’esposizione umana, la contaminazione del cibo e analizzare l’impatto dei metodi correttivi e delle contromisure prese per diminuire la radioattività.

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