[30/09/2008] Comunicati

Ue valuta lo stato di salute e ambientale di 321 città

BRUXELLES. Il commissario europeo per la politica regionale, Danuta Hübner (Nella foto), ha presentato i risultati dell´audit urbano. Un´indagine sullo stato di salute di 321 città europee, condotta in collaborazione con Eurostat, che si basa su 420.000 statistiche che riguardano tra l´altro invecchiamento della popolazione, immigrazione, habitat e ambiente. I dati presentati oggi sono stati raccolti nel 2006 e nel 2007 e fanno riferimento a statistiche del 2004 relative a 362 città: 321 appartenenti a paesi dell´Ue a 27 e 42 a Norvegia, Svizzera, Croazia, Turchia. Queste città rappresentano oltre il 25% della popolazione europea, con 120 milioni di abitanti.

Secondo la Commissione Ue «Quest´ampia raccolta di dati sulle condizioni di vita nelle città rappresenta uno strumento importante in rapporto alla politica di coesione e alla strategia europea per la crescita e l´occupazione. I nuovi dati consentiranno, in particolare, misure e investimenti più mirati in funzione dei bisogni rilevati e daranno anche alle città la possibilità di rapportarsi alle altre città e di progredire nei settori prescelti».

Secondo la Hübner «Il punto di partenza di una buona politica è dato dalla possibilità di disporre di buone informazioni. L´audit urbano non costituisce soltanto uno strumento della politica europea di coesione, ma deve essere utilizzato anche a ogni livello decisionale (nazionale, regionale e locale) e da tutte le politiche che hanno un´incidenza a livello urbano. Si tratta inoltre di uno strumento utile per le imprese private e per tutti i cittadini che vogliano conoscere meglio il proprio ambiente e la propria città.»

L´audit urbano si è arricchito dei nuovi dati sull´ambiente. Alcune città europee riescono a riciclare quasi l´80% dei loro rifiuti (Dresda e Francoforte sul Meno). Bruxelles, invece, ricorre all´incenerimento per oltre il 90% dei suoi rifiuti. Delle 180 città tra le 321 dell´Ue a 27 che hanno fornito dati relativi a queste variabili, 67 q utilizzano discariche a cielo aperto per oltre l´80% dei loro rifiuti. La politica di coesione aiuta queste città a invertire la rotta con investimenti per un totale di 6,2 miliardi di euro nel periodo 2007-2013, destinati a progetti riguardanti la gestione dei rifiuti domestici e industriali.

In diverse città europee, in particolare dell´Europa centrale e orientale, è in atto un calo della popolazione a causa dell´emigrazione all´estero e del trasferimento della popolazione dal centro delle città verso la periferia. Altre città europee sono in controtendenza, negli ultimi anni la popolazione è notevolmente aumentata: a Palma di Maiorca (Spagna), Galway (Irlanda), Kalamata (Grecia) e Oulu (Finlandia) soprattutto per l´immigrazione dai paesi comunitari e da paesi terzi.

La politica di coesione vuole aiutare le città ad adattarsi rapidamente a queste nuove sfide. Il Managing migration and integration at the local level (Mile), di cui è capofila Venezia, consente a 24 città europee uno scambio di esperienze nel campo dell´immigrazione.

Un altro problema urbano è quello dei diversi tassi di disoccupazione tra i quartieri di una stessa città che è spesso maggiore di quella registrata tra le città e le regioni dell´Unione europea.

La Hübner ha ricordato i casi di Amburgo, Atene e Bratislava, con disoccupazione elevati in alcuni loro quartieri: «A livello europeo la politica di coesione mira a evitare i processi di "ghettizzazione" nelle grandi città. Si tratta di elaborare un approccio integrato, incentrato su varie strategie parallele che interessano diversi aspetti della vita del quartiere: recupero degli edifici pubblici, misure a favore dell´occupazione, iniziative sociali e culturali, ecc. Nel periodo 2007-2013, ad esempio, 6,3 milioni di euro del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) saranno investiti per il risanamento del quartiere di Wilhemsburg ad Amburgo».

A partire dal 2009 l´audit urbano avrà cadenza annuale. I risultati nel loro complesso confermano le raccomandazioni della Commissione europea contenute nella comunicazione "La politica di coesione e le città". La Commissione Ue ha appena promosso uno studio volto per analizzare più nel dettaglio i dati raccolti e prepara una seconda edizione della "relazione sullo stato delle città europee", che sarà pubblicata a settembre 2009.

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