[01/10/2008] Comunicati

La guerra fredda dell´Artico e l´arma fine-di-mondo

LIVORNO. Il Capo di Stato-maggiore delle forze navali russe ,Viktor Kravtchenko, ha annunciato fieramente bellicoso che «l´attitudine dei sottomarini russi ad agire sotto i ghiacci dell´Artico migliorano il potenziale della flotta ed il suo utilizzo in caso di minacce». L´alto papavero militare propagandava il viaggio del Rizan, un sottomarino atomico strategico della Flotta del Nord, che ieri a terminato con successo la traversata sotto i ghiacci artici per raggiungere la flotta russa del Pacifico. Una crociera che conferma la volontà russa di tenersi ben stretta la piattaforma artica e i suoi tesori energetici e minerari. L´ultima traversata artica di questo tipo l´aveva fatta il sottomarino atomico Tomsk nel 1998.

Per Kravtchenko «Questa traversata ha confermato la capacità dei sottomarini russi di agire in circostanze estreme senza ritornare in superficie, cosa particolarmente importante in periodo di minacce. Alla fine dei conti, è la testimonianza della possibilità di portare un colpo di ritorsione contro tutti gli aggressori. In periodi di minacce, per migliorare la loro capacità di sopravvivenza, dei sottomarini potrebbero ricevere l´ordine di riposizionarsi nella regione artica dove non saranno più individuabili né da parte dell´aviazione, né dai satelliti nemici. Ma, se necessario, possono tornare i superficie e, attraverso un buco nel ghiaccio, effettuare un lancio di missili. Trovare un´apertura nei ghiacci di 4,5 metri di spessore è una cosa ardua. Grazie a tali traversate, gli equipaggi potranno farli».

E´ abbastanza facile capire a quale nemico si riferisca il militare russo, come è abbastanza facile capire che un simile e minaccioso linguaggio da guerra fredda non può finire sui giornali e le agenzie internazionali russi senza l´imprimatur del Kremlino. Intanto Ria-Novosti da notizia di una misteriosa super-arma elettromagnetica che funzionerebbe attraverso un generatore unico al mondo messo a punto dai ricercatori russi e che avrebbe una potenza paragonabile a quella di un reattore nucleare. Il di solito ben informato (e ben ammanigliato con il potere) sito russo inauka.ru. dice che «potrebbe costituire un´arma temibile».

Lo scudo spaziale che gli usa stanno piazzando ai confini della Russia potrebbe avere un avversario ancora più fantascientifico. Gli scienziati russi hanno chiamato il preoccupante macchinario Nika (Nike, come le scarpe americane ma anche come la dea greca della vittoria) e secondo loro «potrebbe essere la base di una vera rivoluzione scientifica e tecnica e trovare applicazioni nei settori più diversi. Ma i primi interessi potrebbero essere militari».

Secondo Ghennadi Messiats, drettore dell´istituto di fisica Lebedev, «questo apparecchio può generare un´energia di enorme potenza, che raggiunge diversi miliardi di watts. Del resto, l´impulso è estremamente breve, e questo permette la produzione di generatori di piccolo calibro che possono, per esempio, essere facilmente tenuti su una scrivania».

Secondo il loro inventore, Mikail Ialandits, due esemplari di questa pocket-arma sarebbero già pronti ad Ekaterinburg, e spiega che «questa apparecchiatura russa è dieci volte più potente di non importa quale dispositivo straniero di questo tipo. Nessuno ha ancora tentato di studiare le conseguenze dell´azione di un irradiamento elettromagnetico di una tale forza sugli organismi viventi».

Questa specie di "arma fine-di-mondo" russa non può essere fotografata o filmata, anche perché il suo funzionamento mette immediatamente fuori uso tutti i dispositivi elettrici: «Siamo obbligati a proteggere bene tutta l´elettronica - spiega candidamente Ialandits - soprattutto i computer portatili ed i telefoni cellulari, contro l´azione di questo apparecchio».

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