[02/10/2008] Consumo

Nasce il kit per far diventare i giovani consumatori rispettosi dell´ambiente

LIVORNO. Si chiama YouthXchange ed è un kit informativo sul consumo sostenibile dell´Onu destinato ai giovani che vogliono capire e combattere il cambiamento climatico.
La guida affronta dal problema dei rifiuti che ormai interessa tutto il pianeta al consumismo e alla società usa e getta che sforna telefonini, lettori musicali che diventano elettronica di consumo che passa rapidamente di moda.

Il kit è prodotto dal Programma per l´ambiente dell´Onu (Unep) e dall´Unesco ed è alla sua seconda e aggiornata edizione.
L´Unesco spiega che «YouthXchange è uno strumento formativo dedicato agli educatori e che punta a promuovere modi di consumo sostenibili nei giovani consumatori di tutto il mondo». Tra le novità della guida rinnovata, un capitolo che spiega come i ragazzi possano trovare un equilibrio dei consumi che risponda al loro desiderio di vestiti alla moda, restando coscienti dell´impatto dei loro consumi su grossi problemi come il cambiamento climatico.

Insomma, più che fare i moralisti, Unep e Unesco riconoscono che i giovani costruiscono sempre più la loro identità attraverso quello che comprano e che cercano un´integrazione sociale sempre meno comunitaria e sempre più legata all´esibizione dei prodotti più nuovi e desiderabili forniti dal mercato. Giovani consumatori ormai globalizzati che non sanno quanto ogni scelta di acquisto incide sulla coltre di ozono, sulla produzione di rifiuti pericolosi, sul riscaldamento globale e che questo non riguarda solo la loro vita quotidiana, ma l´intero pianeta.

il kit, pensato dalla divisione tecnologia, industria ed economia di Unep ed Unesco, contiene statistiche, casi di studio, giochi, esempi di imprese che hanno scelto di diventare più "verdi", alternative trendy di stili di vita più sostenibili.

La nuova guida è più chiara per quanto riguarda consumi e cambiamento climatico e ha un´intera sezione dedicata ai rifiuti elettronici. Contiene anche due nuovi capitoli: uno sul decennio dell´Onu per l´educazione in vista dello sviluppo sostenibile e l´altro sulla moda. «La moda - dicono all´Unep - è il motore di un´industria in espansione e mette il tessile e la moda al secondo posto tra le attività economiche più importanti in termini di intensità di scambi commerciali. Però il prezzo da pagare in materia di diritti umani e per l´ambiente è elevato, un prezzo che la gente può sempre più scegliere di ridurre con l´adozione in forza della moda etica».

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