[06/10/2008] Rumore

Pronte le linee guida europee per il rumore notturno

FIRENZE. Essere svegliati di notte da un rumore improvviso e magari prolungato, non è sicuramente piacevole e rappresenta un disturbo al benessere della persona. Va poi a ledere uno dei diritti fondamentale dell’uomo secondo la Convenzione europea sui diritti umani, il dormire, una necessità biologica a cui non si può rinunciare. Ma pare che in alcuni Paesi dell’Unione europea si vada oltre, dato che una parte della popolazione potrebbe essere esposta a livelli di rumore notturno pericolosi per la salute. Città sempre più rumorose, mezzi di locomozione in aumento e conseguenti disturbi del sonno ovviamente ben percepiti da chi li subisce, ma non studiati in maniera approfondita per gli effetti sulla salute a breve e lungo termine. Almeno fino a ieri.

Dal 2003 infatti è stato avviato uno studio importante dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’Oms e dall’Unione europea, che ha prodotto le Linee guida sul rumore notturno per l’Europa. Il lavoro è stato effettuato da un’equipe di esperti scelti tra 17 istituzioni di 12 Paesi europei. Per l’Italia hanno partecipato al progetto Oliviero Bruni dell’Università di Roma “La Sapienza” e Gaetano Licitra di Arpat «Tutte le nostre città soffrono di inquinamento acustico. A luglio 2008, su 13 aree metropolitane, solo Firenze, Roma, Genova e Torino hanno provveduto alla mappatura. Milano e Bologna ci stanno lavorando. Poi abbiamo due città pilota: Pisa, la prima a dotarsi di una mappatura e Modena. Una volta definito il quadro della situazione - continua Licita - però sono necessari piani di risanamento per risolvere i problemi evidenziati e questi richiedono finanziamenti molto ingenti, nell’ordine di milioni di euro».

Lo studio ha messo in evidenza innanzi tutto quelli che sono i principali effetti del cattivo riposo: gli effetti a lungo termine, come i problemi cardiovascolari, sono stati correlati a indicatori come la “media annuale del livello di rumore notturno”, che somma la situazione acustica per un lungo periodo di tempo; gli effetti istantanei, come il risveglio in piena notte, sono stati descritti invece con il “livello massimo di rumore per evento”, dove per evento si intende il passaggio di un camion, un aereo, un treno, ecc. Le conclusioni del gruppo di lavoro sono molto articolate. In sintesi, è stato confermato che il sonno è una necessità biologica e il sonno disturbato è associato a numerosi effetti avversi; ci sono sufficienti evidenze degli effetti biologici del rumore durante il sonno (aumento del battito cardiaco, eccitazione, cambiamenti di fase del sonno, alterazioni ormonali e risvegli improvvisi) e che l’esposizione al rumore notturno induce a riportare disturbi del sonno (aumento dell’uso di medicinali, aumento dei movimenti del corpo e insonnia).

Invece ci sono limitate evidenze che il cattivo sonno provochi stanchezza cronica, incidenti e ridotte performance lavorative e intellettive. In ogni modo secondo le Linee guida i livelli di rumore notturno esterno cominciano ad avere effetti sulla salute (almeno dei soggetti più vulnerabili) tra i 30 e 40 decibel, quando aumentano i movimenti del corpo, i risvegli, i disturbi del sonno, l’eccitazione. Tra i 40 e 55 decibel, c’è un marcato aumento degli effetti negativi: la maggior parte delle persone esposte ne risente e si adatta a convivere con il rumore, mentre i gruppi vulnerabili, a questo livello di esposizione, sono severamente colpiti. Sopra i 55 decibel la situazione è considerata pericolosa a livello di salute pubblica. Gli effetti avversi sono frequenti e il sistema cardiovascolare comincia a essere sotto stress. Le precedenti linee guida (2000) consideravano come livello massimo di rumore sopportabile i 45 decibel, ma questo dato era basato su indicatori differenti e valutato sulla base delle conoscenze scientifiche allora disponibili. Alla luce delle nuove evidenze, secondo gli esperti, il limite di sicurezza sarà fissato sicuramente ad un livello più basso.

Torna all'archivio