[07/10/2008] Aria

Sacconi: Le multinazionali cominciano a capire che la sostenibilità è straordinaria opportunità

LIVORNO. La campagna mediatica impostata da Confindustria e governo per convincere forse soltanto gli italiani che gli obiettivi del pacchetto europeo “Clima energia” sono da rivedere per preservare la competitività del nostro Paese, oggi ha subito un doppio duro colpo: mentre infatti il Sole 24 Ore annuncia avvicinamenti sul tema da parte di Polonia e Germania, l’europarlamento ha votato a larga maggioranza su due importantissimi provvedimenti che vanno in direzione opposta, quella della sostenibilità.

«La nuova direttiva sullo scambio dei diritti di emissione è passata oggi a Bruxelles – spiega a greenreport l’europarlamentare Guido Sacconi (Nella foto) - ed è fondamentale perché tra le altre novità definisce obiettivi settoriali su base europea e non più nazionale. Collegata all’Ets oggi abbiamo votato anche la ripartizione degli sforzi dei paesi membri per tutti quei settori fuori dall’Ets e per i quali comunque ci sono target di riduzione delle emissioni da rispettare. Due voti di cui il consiglio europeo non potrà non tenere conto, anche perché di fatto vengono gettate le basi per il nuovo Kyoto in vista e in funzione del negoziato internazionale che si aprirà a breve».

Sacconi esprime delle perplessità anche sul presunto allargamento del fronte che vorrebbe correggere gli obiettivi del pacchetto Clima energia.

«Ormai siamo in una fase cruciale dell’iter legislativo sul pacchetto Clima energia – spiega - ma questo tardivo tentativo da parte dell’Italia di acquisire un protagonismo che non ha mai avuto non farà tanta strada. Anche perché della Polonia si sapeva da tempo, mentre che la Germania condivida questa strategia ne dubito, non lo escludo per alcuni ambiti politici, ma ritengo che il governo tedesco di coalizione sia convintissimo della necessità di rispettare gli impegni».

Governo e industriali italiani si trovano quindi a combattere una battaglia totalmente solitaria, visto che nei giorni scorsi alcune tra le maggiori multinazionali europee hanno inviato una lettera a tutti gli europarlamentari schierandosi a favore del pacchetto di Bruxelles su clima ed energia: «Riconosciamo che le questioni sulla competitività e sulle preoccupazioni europee riguardo alla recessione economica globale influenzeranno il dibattito – scrivono le società firmatarie, tra cui Philipsh, Shell, Vodafone, Allianz – ma siamo certi che l’adozione di un pacchetto climatico deciso ed efficace alla fine avrà effetto positivo sulle imprese europee: l’Ue deve raggiungere i suoi obiettivi 2020 in modo da produrre benefici economici e concorrenziali a lungo termine».

«Peccato che buona parte dell’industria italiana non sia su questa lunghezza d’onda - commenta Guido Sacconi - e non abbia capito quello che altre multinazionali hanno compreso da tempo, ovvero che la sostenibilità non è da temere ma è un’opportunità straordinaria di sviluppo. Noi da parte nostra per la prima volta nella storia stiamo cercando di accompagnare con una guida pubblica una grande riconversione energetica in direzione della sostenibilità, e nell’interesse delle imprese».

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