[08/10/2008] Energia

Bush firma l´accordo nucleare con l´India

LIVORNO. Il presidente Usa George W. Bush firma oggi quello che rischia di essere uno dei suoi tanti errori gravidi di conseguenze per la pace del pianeta: prima di andarsene ci lascia in eredità l´accordo sul nucleare con l´India, che il Congresso Usa ha approvato dopo un interminabile tira e molla, e che a New Delhi è costato una crisi di governo che ha portato i comunisti e i partitini regionali di sinistra ad uscire da governo di centro-sinistra.

Il portavoce di Bush, Carlton Carroll, ha detto oggi che «Il presidente ha fretta di apporre la sua firma in fondo a questa legge e di continuare a rafforzare il partenariato strategico Stati Uniti -India. Questa legislazione rafforzerà i nostri sforzi di non proliferazione nucleare nel mondo, proteggerà l´ambiente creerà posti di lavoro e aiuterà l´India per i suoi bisogni di energia in crescita in maniera responsabile».

Una tesi a dir poco ardita, visto che l´India non ha mai aderito al Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) ma ha costruito bombe atomiche e le ha puntate contro il Pakistan, che a sua volta si è immediatamente dotato di armamenti nucleari.

Washington e New Delhi avevano redatto l´accordo sulla cooperazione nucleare già nel marzo 2006 che prevede l´accesso dell´India alla tecnologia nucleare civile americana a condizione che separi gli impianti militari da quelli civili e che quest´ultimi (e solo quest´ultimi!) siano aperti alle ispezioni. Insomma, se l´accordo fosse esteso a tutti i Paesi che hanno smanie nucleari, l´Iran non potrebbe essere sottomesso alle ispezioni dell´Iaea che cercano nucleare militare e tantomeno alle sanzioni dell´Onu volute dagli Usa con l´accusa di volersi costruire la bomba atomica.

Il trattato aveva diviso per due anni i 45 paesi del "Gruppo dei fornitori nucleari" che alla fine hanno ceduto alle fortissime pressioni Usa e francesi ed hanno tolto l´embargo sul commercio nucleare con l´India, ma il vero e definitivo via libera è venuto dall´Agenzia internazionale per l´energia atomica (Iaea) che ha accettato di firmare un accordo con l´India, un gesto che i parlamentari statunitensi hanno percepito come il semaforo verde per approvare l´accordo nucleare indo-americano.

Intanto l´India si sta attrezzando per diventare davvero una potenza militare-scientifica-economica: secondo Indo-Asian News Service, la prima missione lunare indiana "Chandrayann-1" potrebbe prendere il via il 22 ottobre dal centro spaziale Satish Dhawan, a 90 km da Chennai, nel sud del Paese.

E´ così evidente che l´India ormai dispone della tecnologia per armare missili balistici intercontinentali, quelli che si teme che l´Iran possa avere tra qualche decina di anni o che Bush e Blair ci assicurarono che avesse già Saddam Hussein nel suo favoloso, anzi fiabesco, arsenale di armi di distruzione di massa.

Intanto il segretario dell´alto consiglio per la sicurezza nazionale iraniano, Saeed Jalili, ha scritto al commissario per la politica estera dell´Ue, Javier Solana, chiedendo che il gruppo 5+1 (i membri del Consiglio di sicurezza Onu e la Germania) rispetti la logica nei negoziati con l´Iran. Per Jalili « le potenze occidentali prive di capacità di ragionare seguono la politica di pressione nei confronti dell´Iran» e l´approvazione della quarta risoluzione contro il nucleare iraniano all´Onu «é indubbiamente il segno del fatto che l´occidente prosegue tuttora la sua politica discriminata e prepotente nei confronti della Repubblica islamica dell´Iran. Le potenze che da tanti anni continuano a produrre e depositare armi nucleari, non trovano gradevole la proposta iraniana di disarmo atomico e bloccare la proliferazione di armi nucleari nel mondo, e infatti nessun di loro parla del pacchetto proposto dall´Iran. Ma non dimentichiamo che anche negli Stati Uniti, tale politica è criticata seriamente».

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