[09/10/2008] Rifiuti

Ancora sui rifiuti di Napoli e sul detto e non detto di Berlusconi

LIVORNO. L’operazione di pulizia a Napoli ha fruttato a Berlusconi molti punti nei sondaggi di gradimento degli italiani. Ma se è valsa a ripulire le strade di alcuni quartieri, non è stata evidentemente sufficiente a mettere fine alla crisi storica del settore. Si annuncia infatti domani un nuovo consiglio dei ministri a Napoli, divenuto appuntamento mensile per le riunioni dell’esecutivo, in cui sarà varato un nuovo decreto sull’emergenza rifiuti in Campania.

Il testo conterrebbe «una serie di misure ‘importanti’, tra cui una ulteriore regolamentazione delle competenze dei comuni sulla gestione dei rifiuti, per risolvere le criticità ancora presenti sul territorio e che gli strumenti attualmente a disposizione non consentono di superare». Questo è quanto si legge sul sito del Pdl Campania. Che prosegue: «Il decreto, sempre secondo indiscrezioni, dovrebbe comunque contenere una serie di articoli che consentano di superare i problemi che, nonostante i precedenti provvedimenti, restano». Si tratterà naturalmente di qualche limatura, niente di importante, secondo il linguaggio prediletto dal premier, che cerca sempre di smussare i problemi per non destare allarme nell’opinione pubblica.

Infatti nel testo, cui starebbero ancora lavorando gli uffici legislativi di Palazzo Chigi dato che «una bozza completa del provvedimento non sarebbe ancora stata predisposta anche in conseguenza della crisi dei mercati internazionali che ne ha rallentato l’iter», dovrebbero essere previsti interventi per regolare ulteriormente le competenze e le attività dei Comuni sulla raccolta e la gestione del ciclo dei rifiuti. Oltre a misure in merito alla raccolta dei rifiuti ingombranti «la maggior parte di quelli che ancora si trovano nelle strade di Napoli e della Campania» si legge nel sito.

Raccolta che attualmente spetta ai Comuni (e di cui quindi non si può dare responsabilità al commissario governativo) e che ha un iter complesso e lungo. L’obiettivo sarebbe insomma quello di semplificare la procedura per consentire una più rapida raccolta, con la conseguente liberazione delle strade. Che quindi ancora libere non sono.

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