[10/10/2008] Parchi

All´Elba scoppia la guerra delle pernici rosse

LIVORNO. Dopo le richieste della direttrice del parco nazionale dell´Arcipelago toscano, degli ambientalisti e dello stesso Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra, che accorpa le ex Infs, Apa ed Icram), la provincia di Livorno ha deciso in un burrascoso consiglio provinciale di togliere la cinquantina di coppie superstiti di pernice rossa dalla lista delle specie cacciabili all´Elba. Una decisione che ha suscitato le ire del centro-destra ma anche di Rifondazione comunista e la rimostranza della Sinistra democratica. I volatili, uno dei pochi ceppi di pernice rossa quasi "puri" rimasti in Italia, o meglio poco ibridati con la Ciuckar, o coturnice orientale, introdotta a scopo venatorio nel nostro Paese, sono così diventati così un caso politico. Inoltre, se è vero che la caccia alla pernice non può essere effettuata dentro il parco nazionale, i volatili "sconfinano" spesso in una zona "libera" che si insinua nell´area protetta nel versante sud del Monte Capanne.

Dal centro-destra e dalla maggioranza della Sinistra ex Arcobaleno la pensano diversamente i Verdi livornesi che difendono anche il loro assessore ai parchi Anna Marrocco che si è trovata ad affrontare la bufera in consiglio provinciale in sostituzione dell´assessore all´ambiente ed alla caccia Rocco Garufo, impegnato in una riunione a Roma al ministero dell´ambiente. «Esprimiamo un convinto plauso alla decisione della provincia di Livorno di aver tolto dall´elenco delle specie cacciabili all´Isola d´Elba la Pernice Rossa - dice oggi Mario Lupi capogruppo dei Verdi in regione Toscana – Era evidentemente un controsenso e un clamoroso errore l´averla inclusa nel calendario venatorio provinciale 2008/2009. La pernice rossa è infatti elencata nell´allegato A della L.R. 56/2000 "Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali della flora e della fauna selvatica" e nell´elenco delle Species of european conservation concern (BirdLife international 2004) e sulla base del censimento eseguito negli ultimi anni dal Centro ornitologico toscano e di osservazioni sul campo condotte da ricercatori del dipartimento di Biologia dell´università di Pisa e del Corpo forestale dello Stato di Lucca si stimava le coppie nidificanti di pernice rossa in non più di 50.

«D´altra parte la decisione iniziale non poteva essere né giustificata né mitigata dalle minimali limitazioni previste per il prelievo, confinato ai primi due mesi della stagione (fino al 30 novembre) e con un carniere di massimo due soggetti per cacciatore, dato che la consistenza numerica della specie, come si è già detto, è così limitata che già l´abbattimento di due soggetti per cacciatore comportava in pratica l´estinzione della residua popolazione della specie sull´isola almeno per quanto riguarda le zone aperte alla attività venatoria. Meglio riconoscere un errore e ripararlo,meglio tardi che mai».

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