[10/10/2008] Comunicati

Countdown 2010: la brutta pagella della biodiversità del G8+5

BARCELLONA. Secondo i risultati del "Countdown 2010 readiness assessment - leading by example" i Paesi del G8 (Canada, Francia, Germania, Giappone. Gran Bretagna, Italia, Russia ed Usa) hanno perfomances medio-basse nel raggiungimento degli obiettivi di Countdown 2010 per la riduzione della perdita di biodiversità.

Il rapporto prende in esame anche quanto fatto nel campo della tutela della biodiversità nelle 5 economie emergenti sempre più spesso associate al G8 (Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica) ed anche per loro il risultato non è brillante: rendimento medio-basso.

Il "Countdown 2010 readiness assessment" valuta le risposte di questi 13 Paesi analizzando gli sforzi effettuati in campo ambientale, le politiche per integrare la biodiversità e la sensibilizzazione verso la sua tutela in tutti i settori e processi decisionali.

Sebastian Winkler, responsabile Iucn per Countdown 2010, spiega che «Nel 2002 i Paesi si sono impegnati a salvare la biodiversità entro il 2010. E´ ora nostro dovere verificare se stanno compiendo progressi in questo loro impegno. Il Readiness assessment è un prezioso contributo per la valutazione globale delle prestazioni di questi Paesi. Integra altri studi in corso e favorisce la partnership per gli indicatori per la biodiversità 2010: il Global biodiversity outlook e SEBI2010».

Secondo Gordon Shepherd, del Wwf International, «Gli Stati non fanno abbastanza. Bisogna ricordare ancora una volta ai governi le azioni necessarie per raggiungere l´obiettivo. L´incremento della cooperazione è vitale per fermare le minacce globali, come il commercio illegale di componenti della biodiversità. I paesi asiatici sono i più colpiti».

Il rapporto evidenzia che l´integrazione della biodiversità nelle politiche e nei programmi di altri settori è «molto insignificante in quasi tutti i paesi. Generalmente, a livello di progetti, la valutazione ambientale ha anche bisogno deve essere rafforzata in termini di integrazione della biodiversità».

Nella brutta pagella non manca qualche voto positivo: in particolare per quel che riguarda la salvaguardia di aree forestali, attraverso l´utilizzo di certificazioni forestali in alcuni Paesi, per esempio la Germania che viene indicata come buon esempio da seguire. Gli Usa hanno introdotto pratiche di acquacoltura e pesca sostenibili, ma diversi altri Stati le ignorano completamente o quasi.

Il segretario esecutivo della Convention on biological diversity (cbd), Ahmed Djoghlaf, sostiene che «E´ ancora necessario unire gli sforzi per integrare le politiche su biodiversità e cambiamento climatico. l´84% delle strategie e dei Piani nazionali per la biodiversità non contengono obiettivi strategici o attività relative all´adattamento al cambiamento climatico.

Ad essere davvero consapevoli dell´importanza della biodiversità, tanto da inserirla nelle loro priorità, sembrerebbero essere solo Unione europea, Canada, Giappone Gran Bretagna, ma anche l´opinione pubblica non è consapevole dell´importanza e del valore degli habitat, della diversità genetica e dell´uso sostenibile delle risorse.

L´attuazione e l´implementazione della "global biodiversity conventions" ha ancora una bassa priorità per i governi, alcuni Paesi non hanno ancora aderito ad importanti accordi internazionali sulla biodiversità ed esiste un notevole ritardo nella presentazione dei rapporti annuali sulla biodiversità anche da parte dei Paesi che aderiscono alle varie Convenzioni internazionali.

Insomma, pagella mediocre per i più bravi e molti somari dietro la lavagna. Peccato che per i corsi di recupero ci sia poco tempo il Countdown 2010 segna solo 812 giorni alla scadenza dell´esame finale.

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