[14/10/2008] Comunicati

Pacchetto energia Ue: la Prestigiacomo trova un alleato polacco ma Barroso la snobba

LIVORNO. Il ministro dell´ambiente Stefania Prestigiacomo (Nella foto)ha annunciato di aver trovato almeno un alleato nella sua battaglia di retroguardia contro il pacchetto energia dell´Unione europea: la Polonia. Dopo un incontro con il suo omologo polacco, la Prestigiacomo ha emesso un comunicato nel quale spiega che «entrambi i ministri hanno convenuto che prima della definitiva applicazione del pacchetto è necessaria una valutazione dell´efficacia e della sostenibilità delle misure previste. A questo fine i Ministeri di Italia e Polonia hanno avviato un gruppo di lavoro tecnico comune in vista dei prossimi impegni europei ed internazionali».

Per la verità la Polonia è sempre stata molto scettica sul pacchetto energia ed è sempre stata molto sensibile ai richiami dell´industria automobilistica tedesca ed italiana che quel provvedimento lo vede come il fumo negli occhi. L´alleanza non sembra quindi né una grande novità né un gran risultato, cosi come non sembra una novità la posizione ribadita dalla Prestigiacomo: «L´impegno dell´Europa per la riduzione delle emissioni e la protezione del clima non deve avere effetti negativi sulla competitività della nostra economia soprattutto tenendo conto della crisi finanziaria globale, e deve essere in grado di convincere i grandi paesi inquinatori (a cominciare da Usa,Cina, India, Australia) ad assumere impegni analoghi».

A parte che l´Australia impegni analoghi li sta assumendo con il nuovo governo laburista, ad iniziare dalla firma del protocollo di Kyoto e dal no al nucleare, la posizione italiana si allinea a quella che proprio gli Usa hanno cercato di tenere con scarso successo a Bali e che tutti i Paesi sviluppati, ad esclusione del Canada, hanno alla fine respinto.

Il ministro dice anche, al termine di un incontro con il commissario Ue all´ambiente Stravor Dimas (del quale la nota ministeriale non dice nulla), avvenuto a Conferenza Onu sui cambiamenti climatici che si è chiusa oggi a Varsavia: «L´Italia non è la sola a pensarla in questo modo e le sollecitazioni italiane a una riflessione su questi temi hanno trovato ascolto in molti altri partner europei». Se così fosse il passo indietro sarebbe clamoroso, non tanto per il pacchetto energia, ma per l´intero negoziato sul post-Kyoto che dovrebbe concludersi a Copenaghen nel 2008: la posizione italiana è simile a quella di Cina ed India, ma l´Italia è uno di quei Paesi sviluppati che vengono accusati di essere responsabili delle emissioni storiche che hanno determinato il global warming e la responsabilità condivisa ma differenziata evocata dai cinesi vale per i Paesi in via di sviluppo e l´Italia, almeno per ora, non lo è ancora.

Al ministro risponde indirettamente il presidente della Commissione europea Manuel Barroso, magnificando il pacchetto 20-20-20 dalla tribuna del Friends of Europe Vip Policy Summit: «La trasformazione dell´Europa in una economia low-carbon ci aiuterà a realizzare un Europa economicamente forte», poi ha detto che il pacchetto energia è necessario perché il costo del cambiamento climatico sarebbe molto più alto del costo delle azioni di adattamento, che con il suo pacchetto «l´Ue sarà molto meno vulnerabile agli shock energetici e le loro potenziali drastiche conseguenze per le nostre economie» e che «il cambiamento è una grossa opportunità che l´Ue deve sfruttare per andare per prima in testa»

Per Fabrizio Vigni, presidente nazionale degli Ecologisti Democratici: «Fa bene Josè Manuel Barroso a ribadire che gli impegni dell´Europa sul clima e sull´energia non possono essere elusi. La posizione dl Governo italiano si conferma irresponsabile e miope. Le politiche per l´efficienza energetica e per lo sviluppo delle rinnovabili sono una straordinaria opportunità di modernizzazione ecologica dell´economia, di innovazione tecnologica e competitività per le imprese. Possibile che solo la destra italiana non lo capisca?».

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