[16/10/2008] Consumo

La crisi, i consumi, i poveri e la mutua per cani e gatti

LIVORNO. Viviamo in un Paese a dir poco contraddittorio: mentre il gradimento per il governo sale in tempo di crisi (nel resto del mondo accade l´esatto contrario) Bankitalia avverte che l´economia ristagna e la Confindustria grida alla recessione, la Caritas manda a dire che l´economia reale i colpi che dovrebbero arrivare dalle borse li ha gią presi e dati e sono piovuti sulla testa dei soliti: «L´emergenza sociale riguarda ormai 15 milioni di persone» pił del doppio dei dati ufficiali.

Un quarto degli italiani hanno un reddito familiare mensile di 970,34 euro, considerata come una nuova soglia di povertą (parecchio di pił dei 45 dollari della media della povertą, o meglio della sopravvivenza, dei poveri del mondo). I pił poveri sono i non autosufficienti (in aumento con l´invecchiamento della popolazione) ed il 30% delle famiglie con pił di tre figli. Un dato colossale ma ignorato, come se nel nostro Paese vivessero milioni di fantasmi invisibili, esclusi dall´economia reale, spinti ai margini, messi in un cono d´ombra della politica, ma che della politica marketing sembrano fidarsi, visto che probabilmente ne sono uno dei bersagli pił sicuri, per solitudine e bisogni indotti ed interpretati solo dalla televisione generalista che diventa amica, balia, istruttrice del senso comune, anche politico-culturale.

La Caritas chiede al governo un Piano contro la povertą, ma il disinteresse politico pare alto in un momento in cui le borse dell´economia virtuale precipitano e banchieri ed industriali chiedono aiuti. Il ministro dell´agricoltura Zaia mette insieme le due cose e annuncia che regalerą il parmigiano reggiano (la merce pił rubata nei supermercati) ai poveri per venire incontro alla crisi del settore. Intanto cala la spesa delle famiglie, per la veritą di un microscopico 0,3% che sta a dimostrare che se qualcuno ha stretto la cinghia altri le hanno fatto dei buchi per allargarla, ed il mitico Pil tentenna verso il basso.

In questo fosco scenario di immiserimento del Paese, dal Parlamento viene un segnale bipartisan in controtendenza: Silvana Amati (Pd) e Laura Bianconi (Pdl) hanno presentato in Senato un disegno di legge che prevede servizio sanitario nazionale, pronto soccorso e farmaci gratis anche per cani e gatti. Anche questo viene presentato come una conquista del nuovo welfare state che si sta delineando lungo il crinale della crisi che impoverisce: «Con questa legge bipartisan - hanno detto le due senatrici- vogliamo garantire alle fasce deboli della nostra popolazione, come anziani, famiglie non abbienti e persone sole e malate, la possibilitą di curare gratuitamente i loro animali di compagnia, che per loro sono un elemento di salute molto importante».

Per la copertura economica ci sarebbe bisogno di 10 milioni di euro dal 2009, difficili a trovare di questi tempi... forse la Caritas potrebbe inserire il servizio sanitario nazionale veterinario nel sua proposta di Piano contro la povertą e Bankitalia potrebbe inserire gli incentivi per i medicinali per cani e gatti tra quelli per rilanciare i consumi, oppure Zaia potrebbe affiancare alle forme di parmigiano per i poveri anche le scatolette, i bocconcini e i croccantini per micio e fido. Vedrete che applausi dall´economia virtuale che sfavilla in televisione e annebbia l´Italia reale della Caritas.

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