[16/10/2008] Rifiuti

Accordo per la bonifica dell´area mineraria di Abbadia San Salvatore

FIRENZE. Ancora l’Amiata alla ribalta della cronaca. Non si parla in questo caso di geotermia, ma della sua antica storia mineraria che ha lasciato anche impatti ambientali sul territorio. Questa volta però la vicenda ha un esito finale positivo. La bonifica dell’ex area mineraria nel comune di Abbadia San Salvatore. La Regione Toscana ha supervisionato e approvato l´accordo tra la stessa amministrazione ed Eni e quindi ora si può procedere al recupero e alla riqualificazione dell’area. Si tratta di 7 ettari da bonificare, 65 immobili compresi nell´area mineraria, 55 ettari di terreni e boschi circostanti, un intervento complesso del costo di oltre 18 milioni di euro. Stiamo parlando di una delle più grandi miniere di cinabro (solfuro di mercurio) del mondo (terza dopo quella di Almadén in Spagna e Idria in Austria) che si è sviluppata in prossimità del centro abitato. Nel 1976 è stata chiusa e da allora si progetta la bonifica dei terreni, degli immobili e perfino delle attrezzature dove per anni il cinabro è stato trasformato in mercurio. Ora la soluzione pare sia stata trovata.

«Ecco un esempio positivo – ha dichiarato l´assessore regionale all´ambiente Anna Rita Bramerini (Nella foto)– che segue un modello già sperimentato in altre zone minerarie della Toscana. L´esempio di come una miniera dismessa, un´area inquinata da mercurio possa diventare un volano di sviluppo per il territorio. Siamo davanti ad un accordo innovativo- continua l’assessore- che vede Eni cedere al comune la concessione mineraria relativa alla miniera di Abbadia ed i relativi oneri di bonifica, ma si impegna a trasferire all´amministrazione locale ben 18.100.000 euro per consentire il ripristino del territorio. Si tratta di un accordo importantissimo, quasi un progetto ´pilota´, visto che si tratta della bonifica di un´area industriale situata in pieno centro urbano, un´operazione- ha concluso Bramerini- che consentirà una valorizzazione dell´area e che potrà rilanciare anche la promozione del Parco minerario». In base all’accordo tra Eni ed enti locali gli immobili saranno conservati, il patrimonio storico-culturale sarà preservato ed il comune di Abbadia avrà a sua disposizione un notevole patrimonio immobiliare ed una vasta area verde. Ora si tratta di valorizzare quel territorio con insediamenti adeguati.

«Dopo tanti anni – ha commentato il sindaco di Abbadia San Salvatore, Lorenzo Avanzati - finalmente si è giunti ad un accordo che porterà al recupero ambientale di un patrimonio architettonico e storico-culturale di fondamentale importanza per il futuro di Abbadia SS. La miniera ha determinato la vita del paese per oltre cento anni, ed oggi ripartiamo dalla miniera per dare nuovo impulso allo sviluppo del paese, attraverso il Parco museo delle miniere, la promozione turistica e la valorizzazione dell´artigianato tipico». Una parte dei lavori è già iniziata. L’amministrazione ha già provveduto a bonificare le aree inquinate di proprietà pubblica e in quello che era un sito contaminato ora sorgono un campo da basket e da pallavolo ed un piccolo anfiteatro all´aperto, capace di ospitare fino a 100 persone. Dal 2009 partiranno anche i lavori di riqualificazione della parte fino ad oggi in concessione ad Eni.

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