[16/10/2008] Comunicati

Per un design solidale e sostenibile

FIRENZE. La sostenibilità ambientale si raggiunge se si impostano correttamente le filiere produttive, a partire quindi dalla fase del disegno su foglio o su computer, cioè del progetto. I professionisti (i designer) ideatori, di oggetti, di nuovi spazi, di servizi, possono con il loro operato orientare gli stili di vita ed incidere anche sugli aspetti culturali. Di questo tema si è parlato al convegno “Less is next, per un design solidale e sostenibile” organizzato dall’Isia (Istituto superiore per le industrie artistiche) di Firenze e dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, a cui hanno partecipato esperti provenienti da varie parti del mondo. All’evento erano presenti il presidente della commissione consiliare Sanità Fabio Roggiolani e l’assessore regionale alla Difesa del suolo e servizio idrico Marco Betti.

«E’ un evento a cui teniamo molto - ha introdotto Roggiolani - perché progettare gli oggetti in un certo modo anziché in un altro può avere impatti pesantissimi sull’ambiente e sulla vita di tutti i giorni. La Toscana negli ultimi mesi ha effettuato una decisa svolta in materia di risparmio energetico e sostenibilità, adottando i nuovi piani energetico e sanitario. Ad esempio - ha continuato l’esponente dei Verdi - abbiamo deciso che l’intero parco macchine della sanità, circa tremila veicoli, debbano essere riconvertiti in mezzi elettrici, con ricarica a energia solare. E stiamo notando un grande interesse delle aziende verso questi prodotti innovativi».

Intanto da una tavola rotonda che ha anticipato il convegno, sono emersi i primi impegni: sottoscrivere e ampliare la “Kyoto Design Declaration 2008”, una dichiarazione da parte di docenti di università e istituti di design di tutto il mondo a “condividere la responsabilità mondiale per la costruzione di una società creativa, sostenibile e basata sull’uomo”. L’assessore Betti condividendo appieno l’iniziativa ha commentato: «il titolo del convegno traduce benissimo il concetto che il futuro va verso il minore consumo. Abbiamo visto i governi aggrapparsi negli anni a concetti obsoleti per il pianeta, concetti che si basano sul Pil. Ma la qualità della vita non si misura col Pil, bensì con il benessere, con il tempo a disposizione, con la consapevolezza di consumare prodotti sostenibili. Oggi si deve produrre con una logica diversa, e in questo senso la Regione Toscana si sta muovendo, anche con la recente approvazione di alcuni piani in maniera differente rispetto a come si sta muovendo l’Italia» ha concluso l’assessore.

Ruolo strategico quindi per i designer non solo per gli aspetti innovativi nella creazione di prodotti sostenibili ma anche per i risvolti sociali nell’ideare servizi come illustrato da Ezio Manzini, docente al Politecnico di Milano, selezionando le idee e i progetti che nascono dalla società (ad esempio i microasili a domicilio, la convivenza di anziani e studenti, i mercati a filiera corta) e riproducendo le condizioni ambientali necessarie per poterli trasformare da “prototipi” in modelli riproponibili ovunque.

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