[17/10/2008] Parchi

Il Parco dellŽArcipelago e le cornacchie di Pianosa

PORTOFERRAIO. Il direttivo del parco nazionale dellŽArcipelago toscano ha dato oggi il via libera al "Piano per lŽeradicazione della cornacchia grigia dallŽisola di Pianosa".
Le cornacchie grigie (Corvus corone cornix/sharpii) fino a non molto tempo fa non erano presente nelle isole dellŽArcipelago, ma dalla metà degli anni Ž90 alcuni individui hanno colonizzato Pianosa ed ora le coppie nidificanti presenti sono stimate in 40 - 50 ed alcuni individui sono avvistati sempre più spesso allŽElba. Il problema è che le cornacchie, arrivate a Pianosa probabilmente attratte dalle attività di allevamento praticate nellŽex carcere, sono diventati i più pericolosi predatori di nidiacei ed uova specie di uccelli rarissimi e superprotetti come il gabbiano corso e sembrano avere un fortissimo impatto su tutta lŽavifauna dellŽisola, che è anche una Zona di protezione speciale in base alla Direttiva Ue Uccelli.

Il progetto del parco, che avuto il via libera dellŽInfs (oggi Ispra) prevede catture delle cornacchie attraverso il trappolamento con apposite gabbie. Le cornacchie invitate dallŽuomo a Pianosa e diventate un elemento di squilibrio ecologico, costeranno al parco 12mila euro.

LŽintervento di gestione delle cornascchie è lŽultimo di una serie che mette il parco nazionale dellŽArcipelago, per qualità e entità degli interventi, allŽavanguardia nella gestione fauinistica.

Dopo il successo del progetto Life Natura per la salvaguardia degli uccelli marini costieri (gabbiano corso, marangone dal ciuffo e berte), la direttrice del parco Franca Zanichelli ha annunciato oggi che in due anni allŽElba il parco ha catturato oltre 1.500 cinghiali e che stanno per partire i nuovi abbattimenti selettivi dei mufloni.

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