[21/10/2008] Parchi

Lucca: bracconiere colto in flagrante mentre utilizzava i "roccoli"

LUCCA. Ormai consolidata anche nella nostra regione la pratica illecita dell’installazione di reti per la cattura di uccelli. La polizia provinciale dopo il rinvenimento dei “roccoli” (reti da uccellagione) in località Ciciana sulle colline lucchesi, oltre a liberare i malcapitati volatili, ha iniziato un appostamento per cercare di cogliere sul fatto l’autore della trappola. Il frutto dei notevoli sforzi, è arrivato nella serata di ieri quando un uomo è stato colto sul fatto. Nonostante il tentativo di discolparsi, viste le evidenti contraddizioni, gli agenti della polizia provinciale hanno perquisito la vicina abitazione del bracconiere. Nella casa sono stati rinvenuti strumenti per la cattura di uccelli vietati, quali ‘roccoli’, trappole a scatto, archetti, panie e sono stati trovati volatili, anche di specie protette, sia vivi che congelati. La polizia provinciale ha posto sotto sequestro 22 esemplari tra tordi, merli, fringuelli e usignoli giapponesi, ancora in vita e custoditi in apposite gabbie. Gli uccelli sono stati portati ad un centro di recupero, in attesa delle decisioni che saranno prese dall’Autorità giudiziaria.

L’accusa per il bracconiere è attività di uccellagione, pratica di caccia attuata con l’impiego di dispositivi fissi e finalizzata alla cattura indiscriminata e di massa della selvaggina volatile (la pena per questo reato prevede l’arresto fino a un anno o l’ammenda fino ad un massimo di 2mila 65 euro). Ma l’incriminazione più grave deriva dal fatto che l’uomo era anche sprovvisto della licenza di caccia: si tratta quindi di furto aggravato ai danni dello Stato, il cosiddetto ‘furto venatorio’, reato per il quale è prevista la reclusione fino a 6 anni e la multa da 103 a 1032 euro.

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