[22/10/2008] Parchi

Betti ai sindaci elbani: per perimetro del parco, Zps, Sic e Sir non si può fare come credete voi

PORTOFERRAIO (Livorno). Da quando è stato istituito il parco nazionale dell´Arcipelago toscano, i sindaci elbani chiedono una revisione del suo perimetro nell´isola maggiore, negli ultimi anni la situazione si è però ulteriormente complicata: l´Unione europea (in accordo con i vari governi e la regione) ha istituito all´Elba Zone di protezione speciale (Zps) in attuazione della direttiva Uccelli che prima interessavano l´intero massiccio del Monta Capanne, anche al di fuori dei confini del parco nazionale, e l´anno scorso sono state ampliate anche all´Elba orientale , ricalcando esattamente l´area protetta.

I sindaci hanno tentato di usare le osservazioni al piano del parco per forzare la questione della perimetrazione e delle Zps, dei Siti di interesse comunitario (Sic) e dei Siti di importanza regionale (Sic) , ma prima Legambiente e poi il parco hanno detto che la procedura da adottare non poteva essere quella. Il presidente della Comunità del parco (l´organo che riunisce comuni, regione, province e comunità montana del parco) Pietro Paolo D´errico, non sembra essersi fidato e ha pensato di scrivere alla regione per avere un parere sulla questione, ma la risposta ottenuta nei giorni scorsi dall´assessore ai parchi della regione Toscana, Marco Betti, non lo ha certo confortato.

Ecco cosa risponde Betti: «Con riferimento alla Vs. nota prot. n. 68 del 1 settembre 2008 avente per oggetto la richiesta di attivare studi scientifici di dettaglio al fine della "...individuazione dei Sic, Sir e Zps e di confrontarli in particolare con i quadri conoscitivi di accompagnamento ai piani-strutturali dei singoli comuni e pervenire, per quanto possibile, ad un unico. quadro di riferimento dei confini sottoposte a tutela" si ritiene opportuno precisare che le individuazioni dei perimetri dei Sir, Sic e Zps sono ormai già definite ed approvate ufficialmente in sede ministeriale e comunitaria. Una eventuale modifica di tali perimetri comporterebbe l´avvio di una procedura assai lunga e complessa e con prevedibile esito positivo solo se scientificamente motivata e finalizzata ad un ampliamento dei siti. Anche nel caso di proposte che comportino modifiche con eventuali compensazioni tendenti ad escludere parti di territorio attualmente comprese nei siti della Rete Natura 2000 si ritiene che queste abbiano poche possibilità di essere accolte dalla Commissione Europea che sull´argomento è particolarmente rigida. Per quanto riguarda la revisione dei confini del Parco assumendo riferimenti cartografici certi come strade, sentieri, torrenti, crinali ecc. e l´inserimento di aree di alto valore naturalistico precedentemente escluse dai perimetri del Parco, si ritiene che una revisione finalizzata a tali obiettivi sia senza dubbio opportuna per la migliore funzionalità del Parco stesso ed una efficace riconoscibilità da parte dei cittadini. Anche l´esclusione di aree che non hanno valenza ambientale e naturalistica può essere positiva se finalizzata allo scopo detto precedentemente, fermo restando il principio che la deperimetrazione di aree attualmente nel Parco deve essere scientificamente supportata da studi ed indagini che implementino il quadro conoscitivo precedente. Trattando l´argomento in oggetto si ritiene comunque opportuno ricordare la specifica procedura per la modifica dei perimetri dei Parchi nazionali stabilita dal Ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio che, Una volta acquisito il parere tecnico del Parco nazionale interessato, è l´Amministrazione competente e di riferimento per lo svolgimento della procedura stessa e l´eventuale approvazione del nuovo perimetro. Per quanto di sua competenza la Regione Toscana è comunque pronta a dare la propria collaborazione nel corso della procedura. Infine, in riferimento specifico alla richiesta di promuovere specifici studi scientifici di dettaglio sui siti della Rete Natura 2000 per la revisione dei perimetri, si fa presente che questo Assessorato non dispone, attualmente, di fondi destinabili a questo scopo».

Secco il commento di Legambiente Arcipelago Toscano: «L´assessore regionale Betti conferma quanto andiamo dicendo da anni: non si può procedere ad una revisione dei confini "sperimentale", trattandosi di territori compresi in un Area Protetta ed in Zps, Sic e Sir istituiti per salvaguardare specie animali e vegetali ed habitat di intesse europeo, complessi ed estesi in tutti i comuni. La riperimetrazione del parco deve quindi rispondere ad un ragionamento complessivo che tenga conto della grande complessità e biodiversità per la quale sono stati istituiti il Parco dal Parlamento italiano, Zps e Sic in accordo tra Unione Europea, Governo Italiano e Regione Toscana e Sir dalla stessa Regione Toscana. La revisione dei perimetri, occupandosi di uno strumento di salvaguardia, non può essere giustificata con la riapertura della caccia, anche perché nelle Zps, istituite in base alla direttiva uccelli dell´Unione europea, si verrebbe così a creare una diminuzione dei vincoli preesistenti, inoltre, proprio la presenza delle Zps e di importanti flussi migratori, ha fatto classificare l´intero Arcipelago Toscano e l´intera Elba come Important bird Area (Iba), inserite nella Rete Natura 2000 dell´Ue, per difendere gli uccelli migratori che ora si vorrebbero cacciare. In occasioni simili, tentativi diminuzione e modifica delle norme di protezione, la Corte di Giustizia europea e la stessa Commissione Europea hanno sempre accolto i ricorsi contro le riperimetrazioni da parte di cittadini, comitati ed Associazioni ambientaliste. Una riperimetrazione del Parco può essere avviata secondo l´iter confermato da Betti e già noto perché più volte esposto del Dipartimento conservazione natura del Ministero dell´ambiente alla Comunità del Parco, è evidente che eventuali modifiche, devono essere compensate con territori di valore ambientale identico o superiore e che contengano specie animali e vegetali comprese negli allegati delle Direttive Europee Habitat e Uccelli e nella Legge 56/2000 della Regione Toscana, rafforzando così, e non diminuendo, le protezioni di Zps, Sic e Sir e consentendo all´interno delle aree deperimetrate una caccia solo ad alcune specie e senza deroghe di sorta».

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