[22/10/2008] Acqua

Ato e gestori servizio idrico, Via ai lavori della commissione regionale

FIRENZE. Sono partiti i lavori della commissione Territorio e ambiente in merito all’indagine conoscitiva sui rapporti fra autorità di ambito e gestori del servizio idrico integrato e sulla determinazione delle tariffe. Le posizioni in campo, almeno dai primi scambi sulla vicenda centrale (il contenzioso relativo alla transazione fra Publiacqua e Ato3, per cui al gestore è stato riconosciuto un conguaglio di 6,2 milioni di euro), paiono immutate.

«La transazione con Ato3 ha individuato nei 6,2 milioni di euro un punto d’incontro, rispondendo alle richieste di Publiacqua che riguardavano una serie di materie sulle quali non c’era condivisione, in particolare sui lavori non ricompresi in senso stretto nel servizio idrico integrato- ha dichiarato Amos Cecchi presidente di Publiacqua- Il nostro comportamento è stato corretto e faremo ricorso contro la delibera del CoViRI (Comitato di vigilanza sulle risorse idriche) che chiede la restituzione della somma. Una delibera non condivisibile né nella forma né nella sostanza».

Poco dopo sono stati ascoltati i rappresentanti del CoViRI, che hanno sostenuto come «i 6,2 milioni di euro siano nei fatti non dovuti, perché l’Ato avrebbe detratto in modo solo parziale le somme relative agli scarichi delle acque per uso industriale, dal monte ricavi totale che il gestore ha il diritto di ottenere».

L’altro soggetto protagonista della vicenda è l’Aato 3 medio Valdarno al cui presidente Gianni Del Vecchio è stata posta dalla Commissione precisa domanda “Al di là della legittimità della transazione, i 6,2 milioni di euro sono già stati inseriti in tariffa?”

«Questa mattina abbiamo deliberato un atto di ricognizione, per specificare che l’imputazione in tariffa del conguaglio verrà scansionata negli anni a partire dal 2011. Nulla è stato imputato ad oggi». Del Vecchio ha poi spiegato che è convenzione che i conguagli vengano erogati nel triennio successivo da quando sono riconosciuti. L’Ato, ha aggiunto il presidente, farà ricorso al Tar contro la deliberazione del CoViRi ma «siamo pronti ad adempiere alla prescrizione qualora sia dimostrato che il Comitato di vigilanza per le risorse idriche ha ragione».

Con funzione di “pompiere” Erasmo D’Angelis presidente della commissione, ha dichiarato «Vogliamo cercare di fare chiarezza su un tema per noi tutti prioritario, la risorsa idrica, ascoltando i diversi punti di vista, per favorire soluzioni positive». D’angelis inoltre ha annunciato al contempo che l’attività di indagine riguarderà anche l’analisi della situazione generale della risorsa idrica: stato delle reti, gli investimenti fatti e da fare nel prossimo futuro, le tariffe…In questo contesto il presidente Cecchi ha rivendicato il primato italiano per gli investimenti fatti, che ammontano a circa 360 milioni per il periodo 2002-2007 e sfiorano i 400 milioni considerando anche il 2008. Ma comunque ci sono problemi: «Per recuperare il gap con i maggiori Paesi europei e per far fronte ai cambiamenti climatici bisognerebbe pensare ancora più in grande, servirebbe un piano straordinario anche a livello nazionale, e bisognerebbe dare il via a processi di aggregazione industriale più significativi» ha concluso il presidente di Publiacqua. Per Marco Betti, assessore regionale al servizio idrico, è necessario pensare a politiche sugli invasi e per il riuso della risorsa, annunciando anche una prossima delibera di Giunta che prevede un investimento di 10 milioni per il collettamento delle acque della diga di Montedoglio sul lato toscano. L’assessore è stato incalzato da alcuni consiglieri dell’opposizione con richiesta di un maggiore impegno sul fronte dei controlli, per evitare episodi come il caso Ato3-Publiacqua.

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