[24/10/2008] Comunicati

Infrazioni europee, sempre lunghissimo il rosario delle procedure ambientali

LIVORNO. Per l’Italia sono otto le procedure di infrazione europee archiviate (di cui 4 in materia ambientale) a fronte di 4 aperture di novi casi, ma ammontano ancora a 160 le procedure di infrazione a carico del Bel paese per violazione del diritto comunitario (138) e per mancata trasposizione delle direttive (22). Delle 160, 43 sono in materia ambientale, tutte per non aver rispettato le disposizioni europee.

L’Italia è nel mirino dell’Ue sopratutto per le violazioni in materia di rifiuti e bonifiche delle discariche (15) e in materia di habitat, uccelli e caccia (7). Pendenti sono anche 6 procedure per mancata valutazione di impatto ambientale, 5 per mancato rispetto delle disposizioni sulla qualità dell’aria, 3 per le acque, 4 relative agli impatti di infrastrutture. E ancora: una per mancato rispetto del regime sulla protezione e la riduzione integrata dell’inquinamento relativo agli impianti esistenti, una per la non corretta trasposizione della direttiva sul danno ambientale e una per la deroga alla normativa comunitaria in materia di ambiente in relazione alle iniziative connesse ai “grandi eventi” come quello del “G8” (è riferita all’ordinanza del presidente del consiglio dei ministri 3663 del 19 marzo 2008).

Insomma una serie di infrazioni che riguardano tutti i settori del diritto ambientale, che in Italia sono disciplinati - per la maggior parte - dal testo unico ambientale. Il testo unico è stato redatto con l’intenzione di chiarire e ordinare la normativa ambientale (per la stragrande maggioranza di derivazione europea) al fine della sua applicazione. Un obiettivo fra l’altro – come abbiamo modo già di sottolineare dalla pagine di Greenreport - disatteso (almeno per ora e alla luce delle ultime modifiche apportate dal Dlgs del 16 gennaio 2008, n.4) perché le operazioni di riordino hanno creato ancora più confusione rendendo difficile l’applicazione.
Causando fra l’altro una situazione di incertezza del diritto.

Una situazione che è aggravata dalla violazione delle normative europee da parte dell’Italia considerando anche il fatto che come abbiamo gia detto, la stragrande maggioranza del diritto ambientale italiano deriva dalla Ue.


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