[27/10/2008] Energia

Russia fa mega-accordo energetico con Cina e cerca gas e petrolio in Vietnam

LIVORNO. I vice-primi ministri cinese e russo, e Wang Qishan e Igor Sechin (nella foto), hanno concluso il summit cino-russo sull´energia con un patto di ferro per promuovere la cooperazione energetica tra i due giganti asiatici. «Durante questa conferenza - ha spiegato Wan in una conferenza stampa - abbiamo scambiato punti di vista e siamo pervenuti ad un consenso sul rafforzamento della cooperazione bilaterale nei settori del petrolio e del gas, dell´energia nucleare e dell´elettricità».

I cinesi hanno chiesto ai russi che la cooperazione energetica riguardi tutti i settori e che sia orientata sulla base della reciprocità. E´ evidente che Pechino non vuole essere dipendente dallo Stato-mercato energetico russo e che vuole aprirsi un nuovo mercato per le sue merci a nord, mentre vede vacillare i ricchi clienti occidentali.

Comunque il multipolarismo nascente sta favorendo relazioni cino-russe cordiali come mai si erano viste, secondo Wang «il meccanismo di negoziazione sull´energia tra la Cina e la Russia contribuirà all´allargamento ed all´approfondimento stabile e a lungo termine della loro cooperazione energetica», mentre Sechin ha detto che «con questo meccanismo, la cooperazione energica tra le due parti ha potuto arrivare ad un livello più elevato».

Secondo il vice-premier di Mosca la Russia è pronta «a mantenere una cooperazione a lungo termine e pragmatica con la Cina in settori quali il petrolio e il gas, l´energia nucleare e l´elettricità, alla ricerca di risultati concreti». Di fatto Wang e Sechin hanno messo il timbro sull´accordo di massima già abbozzato nelle grandi linee strategiche uscite dagli incontri periodici tra il capo del governo cinese, s Wen Jiabao e quello russo Vladimir Putin.

Intanto il presidente russo Dmitri Medvedev ha invitato al Cremlino il suo collega vietnamita Nguyen Minh Triet per fargli firmare un accordo che prevede l´intensificazione della cooperazione bilaterale in campo economico, commerciale e petrolifero-gasiero: «Una grande attenzione verrà dedicata alla cooperazione nel settore degli idrocarburi - assicura Medvedev - conformemente alla dichiarazione congiunta sulla cooperazione in materia di prospezione ed estrazione petro-gasiera, firmata dai leader russo e vietnamita ad Hanoi nel 2006», quando presidente della Russia era l´inamovibile Putin.

Da qui però potrebbero venire non pochi problemi con l´alleato cinese, anche se la Russia prudentemente non effettuerà ricerche nei mari settentrionali dove ci sono riserve petrolifere (ed isole) rivendicate da Vietnam, Cina, Taiwan e Filippine, ma nella piattaforma continentale meridionale del Vietnam attraverso la società mista russo-vietnamita Vietsovpetro.

Un portavoce di Medvedev ha detto che «I presidenti studieranno le prospettive di progetti congiunti importanti nei settori delle costruzioni meccaniche, dell´industria mineraria e delle telecomunicazioni tra gli altri, con la partecipazione di gruppi russi quali Kamz, Gaz, Evraz, Metchel, Vympelcom. Evocheranno anche la costruzione e la modernizzazione di siti energetici e nucleari vietnamiti».

Intanto gli scambi commerciali tra i due Paesi sono saliti del 64% nei primi 6 mesi del 2008 e le esportazioni russe verso Hanoi del 70% mentre le importazioni di prodotti vietnamiti è cresciuta del 60,1%. In piena tormenta finanziaria, la Russia, che ne è stata fortemente colpita, sposta ulteriormente il suo asse verso la Cina, che sembra ancora solida, e verso Paesi ai margini dei mercati mondiali e che, proprio per questo, non sembrano subire le sferzate al ribasso delle borse occidentali in un´economia così povera da potersi ancora reggere sulla domanda interna.

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