[27/10/2008] Acqua

Tubone e Padule di Fucecchio: ok all´accordo da 161 milioni per la depurazione

FIRENZE. Finalmente potranno prendere il via i lavori per il miglioramento della depurazione delle acque in Valdinievole, Valdelsa e Valdera. E’ stato infatti siglato l’accordo di programma da ministero dell’ambiente, Regione Toscana, Autorità di bacino dell’Arno, Ato 2, province di Pistoia e Pisa, Circondario empolese Valdelsa, Comuni di Pontedera, San Miniato,Santa Croce, Fucecchio, Castelfranco di sotto, Ponte Buggianese, Associazione conciatori di S. Croce, Consorzio conciatori Ponte a Egola e Valdera acque.

La storia parte da lontano, addirittura dal 2004, quando il precedente accordo di programma fu fortemente contestato dalle associazioni ambientaliste (con capofila Legambiente) e venatorie, perché l’ipotesi progettuale di allora avrebbe messo in crisi il padule di Fucecchio, la più grande area umida dell´entroterra italiano che rischiava di essere gravemente danneggiata dalla prima ipotesi del progetto “tubone”.

Le associazioni avevano manifestato le loro preoccupazioni anche al ministero dell´Ambiente: la circolazione artificiale di enormi quantitativi di reflui in un unico tubo, che avrebbe dovuto raccogliere gli scarichi civili provenienti dai territori del Comprensorio del Cuoio, della Valdelsa, della Valdera e della Valdinievole, e che avrebbe in seguito rilasciato l´acqua a molti chilometri dal punto di prelievo, rischiava di lasciare a “secco” l´ambiente naturale protetto del Padule di Fucecchio, senza la garanzia di ottenere effettivamente una buona efficacia depurativa.

Quindi- sempre secondo le associazioni- con il rischio che il progetto finisse per limitarsi a una diluizione di inquinanti non potendone realizzare l’abbattimento. Ma il pericolo è stato scongiurato: il progetto iniziale è stato corretto ed è stato stabilito di realizzare un depuratore che consentirà di trattenere una quantità significativa di acqua in Valdinievole (il nuovo depuratore di Ponte Buggianese) che garantirà la sopravvivenza del Padule e auspichiamo un miglioramento per la sua qualità delle acque. Il programma complessivo di interventi prevede un investimento da 161 milioni di euro.

«Si tratta – informa il presidente della Regione Toscana Claudio Martini – del più grande investimento toscano nel settore, un intervento interamente finanziato, che abbiamo già avviato e che si concluderà nel 2015. Daremo risposte e servizi di qualità a centinaia di migliaia di cittadini, a decine di comuni e garantiremo possibilità di sviluppo a industrie strategiche per la nostra regione come la Piaggio e quella conciaria. Siamo di fronte ad un’opera per lo più invisibile (le fognature vengono interrate) ma strategica e capace di migliorare anche le acque dell’Arno» conclude il presidente. L’intero programma di opere prevede la dismissione di 47 piccoli depuratori, la realizzazione di due nuovi e l’adeguamento di altri 12 impianti. Complessivamente saranno quasi 150 i chilometri di grossi condotti fognari che verranno posati per mettere in rete le tre aree interessate dal progetto.

«E’ il risultato – sottolinea l’assessore alle risorse idriche, Marco Betti – di un’ottima sinergia tra il pubblico, che partecipa con 76 milioni di euro, e i privati che ne mettono 21. Anche il servizio idrico integrato farà la sua parte, con un investimento di 64 milioni. Nel complesso è un intervento di enorme portata, con ricadute positive sia sul Padule di Fucecchio che sull’Arno, visto che eviterà di continuare ad attingere ogni anno 6 milioni di metri cubi di acqua nelle immediate vicinanze del fiume. Saranno infatti quelle depurate e pulite ad alimentare sia il Padule che le aziende del cuoio» conclude Betti. Nell’accordo è prevista anche la realizzazione e l’ampliamento di grandi impianti: Aquarno, situato a Santa Croce in riva destra del fiume, passerà dall’attuale capacità depurativa di 1,8 milioni di abitanti equivalenti a 3,2 milioni.

In riva sinistra (nel Comune di San Miniato) il depuratore della Cuoiodepur, sarà poco più piccolo: 3 milioni di abitanti equivalenti. Soddisfazione da parte di Legambiente Toscana per la conclusione di quella che è stata una lunga vertenza ma l’associazione mette in guardia su eventuali rischi «La parte di Tubone che verrà realizzata renderà ancor più artificiale il regime idrico di tutta l’area, accrescendone la vulnerabilità e rendendo necessario un governo attento e continuativo di tutto il sistema» ha sottolineato il presidente Piero Baronti.

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