[28/04/2006] Parchi

Artusa: «I parchi sono la carta vincente della Toscana»

LIVORNO. «Sui parchi vogliamo continuare a investire, perché sono un valore aggiunto. Sono uno dei motivi che spingono gente di tutto il mondo a venire in Toscana». Così Marino Artusa (nella foto), assessore regionale all’ambiente, parla al termine del seminario sulle forme di gestione dei parchi svoltosi oggi alla Provincia di Livorno.
«I parchi – dice Artusa – sono una realtà importante della nostra regione. Abbiamo parchi nazionali, regionali, provinciali, aree protette di interesse locale. I parchi regionali sono di eccellenza, quelli nazionali sono molto importanti ma in questi anni sono stati bloccati dai commissariamenti voluti dall’ormai ex ministro Matteoli. Noi pensiamo che i parchi siano uno strumento importante per la conservazione della natura e della biodiversità. In Toscana il territorio protetto e molto vasto. Noi vogliamo andare avanti su questa strada innovando dove possibile».

Innovare su quale piano, assessore?
«Penso alle leggi regionali, che hanno già dieci anni. Noi pensiamo di rivederle per migliorare una situazione che è già eccellente, ma che può essere ancora migliorata. In modo particolare per le Anpil, le aree protette d’interesse locale: pensiamo opportuno che siano dotate di un regolamento da fare su linee-guida regionali. Presto inizieremo un percorso di concertazione con enti locali e associazioni ambientaliste per rinnovare questo tipo di legge».

Come valuta il seminario di oggi?
«In modo positivo, indubbiamente. E’ importante che si siano ritrovati qui a Livorno operatori e gestori di parchi ed aree protette. Mi sembra che ci sia piena condivisione sulla valorizzazione di queste aree. Un pensiero condiviso che va al di là delle linee politiche. Investire sui parchi è un modo perché la Toscana rimanga un punto di riferimento a livello europeo e mondiale».

La protezione delle aree di pregio naturalistico in che rapporto sta con il governo complessivo del territorio?
«Pensiamo che la Toscana debba sviluppare la propria politica, enunciata e fortemente voluta, dello sviluppo sostenibile: dobbiamo confrontarci sul nostro territorio sapendo che abbiamo punti di eccellenza anche sul piano produttivo. Anche le industrie e le aziende sono luoghi e strutture importanti della Toscana. Intanto vogliamo riconvertire al meglio le industrie e pensare al territorio come a una invariante strutturale: non va aggredito, ma protetto e difeso. Proteggendolo al meglio si spendono anche meno soldi: penso alle alluvioni e a quanto si può risparmiare lavorando sul fronte della prevenzione e della tutela».

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