[28/10/2008] Energia

Estrazione di metano e stoccaggio di carbone a Ribolla? Via libera al progetto "Fiume Bruna"

ROCCASTRADA (Grosseto). La Independent Energy Solutions può dare il via alla fase esplorativa del progetto "Fiume Bruna" a Roccastrada, in provincia di Grosseto, per verificare la fattibilità economica ed ambientale dell´estrazione di 3 miliardi e 600 milioni di metri cubi di gas naturale da estrarre dai banchi carboniferi nel bacino del Bruna. Il progetto è stato presentato ieri sera a Ribolla in un incontro pubblico al quale ha partecipato il sindaco di Roccastrada, Leonardo Marras.

Roberto Bencini, direttore tecnico di Independent Energy Solutions ha assicurato che «Si tratta di un progetto innovativo realizzato da sulla base di un permesso di ricerca esclusivo rilasciato dal Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 8 agosto. Per la prima volta applichiamo in Italia la tecnologia Cbm (Coal Bed Methane), già ampiamente sperimentata e verificata all´estero e che nei soli Usa produce oltre il 9% del metano. Si tratta di una tecnologia che ci permette di recuperare e distribuire agli utenti una risorsa energetica ambientalmente pregiata come il gas naturale che altrimenti andrebbe sprecata. Non solo in un secondo tempo sarà possibile iniettare nei micropori del carbone la CO2 prodotta dalle industrie toscane».

Il progetto "Fiume Bruna" prevede l´estrazione a bassa pressione del metano contenuto negli strati di carbone. «Questa tecnologia, denominata Cbm - spiega Bencini - è stata sviluppata con successo negli Stati Uniti e in diversi altri paesi europei. Il progetto si articolerà in fasi. La prima fase, quella esplorativa, l´unica che è stata autorizzata, ha l´obiettivo di verificare fattibilità tecnica ed ambientale del progetto e richiederà circa due anni per essere completata. Conclusa la fase di esplorazione, la Società presenterà un progetto completo, che verrà sottoposto ad una specifica Valutazione di impatto ambientale (Via) e ad un iter autorizzativo autonomo da parte della Regione Toscana. Il progetto si concluderà con la fase di coltivazione, cioè l´estrazione del gas».

A dire il vero la tecnica Cbm, che prevede lo stoccaggio di CO2, è fortemente contestata da Greenpeace e da diverse associazioni ambientaliste, «Il sequestro del carbonio diminuisce l´efficienza delle centrali tra il 10% e il 40% - dice Greenpeace – a causa dell´energia impiegata per iniettare la Co2 a grandi profondità»

Ad aprile in Canada gli indiani Tahltan hanno impedito con blocchi autostradali ed una rivolta sostenuta da centinaia di migliaia di internauti nordamericani alla Shell di avviare prospezioni nei loro territori ancestrali nei dintorni del lago Dease. Independent Energy Solutions spiega che «L´estrazione del metano avverrà attraverso la perforazione di pozzi a piccola profondità simili a quelli utilizzati per l´acqua potabile, attraverso cui fluirà naturalmente il metano a bassa pressione che, una volta raccolto, verrà avviato al mercato. Secondo i dati oggi disponibili, la produzione totale attesa sarà di 3,6 miliardi di metri cubi di metano, corrispondenti, indicativamente, al consumo medio annuo di 80 mila famiglie, che verrà ceduto tramite operatori locali».

Il problema, almeno per chi è molto scettico per i risultati dei pozzi di carbonio artificiali e che pensa che la CO2 è meglio non produrla che stoccarla, viene dopo la fase di estrazione del metano, quando sarà possibile iniettare al suo posto la CO2 nella struttura interna del carbone. «Lo stoccaggio della CO2 - spiega Roberto Bencini - avverrà solo una volta estratto buona parte del metano contenuto nel carbone. La CO2 verrà iniettata utilizzando i pozzi usati per far fluire il metano e si incollerà in modo irreversibile nel carbone. In questo modo potremmo rimuovere dall´atmosfera oltre 14 milioni di tonnellate di CO2 prodotta dalle industrie toscane dando un contributo immediato e concreto alla prevenzione dei cambiamenti climatici. Con questo progetto potremo, in un momento così particolare dell´economia internazionale, dare un contributo concreto allo sviluppo della provincia assicurando la disponibilità di una risorsa energetica pregiata oltre che trasferire valore ed occupazione alla comunità locale che ospita le nostre attività industriali».

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