[28/10/2008] Energia

Prestigiacomo e l´insostenibile strategia del far (annunciare) tutto...

LIVORNO. Durante la presentazione della campagna di sensibilizzazione “Città solari”, organizzata dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con Ises Italia, alla quale ha preso parte il presidente dell’ente Vincenzo Naso, il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo ha annunciato che «il ministero chiuderà a breve un accordo di programma con le maggiori imprese italiane sulle fonti rinnovabili».

«Quello del ‘mix-energetico’ – ha spiegato Prestigiacomo -, e cioè dell’utilizzo misto di fonti fossili e rinnovabili, è il tema del prossimo decennio. Nell’attesa che l’innovazione tecnologica ci fornisca sistemi sempre più efficienti ed efficaci per sostenere la sfida del consumo pulito a bassa emissione di gas-serra, è necessario imparare a seguire comportamenti virtuosi».

La campagna di educazione e informazione “Città solari” punta proprio – ha sottolineato il ministro - «a stimolare la curiosità e l’orgoglio di poter fare qualcosa tutti noi, ogni giorno, per difendere il bene più prezioso che abbiamo, l’ambiente che ci circonda. L’educazione ambientale è uno degli obiettivi principali del mio mandato ministeriale: credo che bisogna comunicare con tutti, dalle famiglie agli studenti, con un linguaggio semplice».


Il ministro, sempre oggi, ha incontrato anche i rappresentanti delle Regioni del Nord Italia - guidati dal Presidente della Lombardia Roberto Formigoni, e dagli assessori all’ambiente di Emilia Romagna, Lino Zanichelli, Piemonte, Nicola de Ruggiero e Veneto, Giancarlo Conta - con i quali ha affrontato il problema dell’inquinamento atmosferico nelle regioni settentrionali.

In particolare nel corso dell’incontro è stata affrontata la problematica dell’adeguamento ai parametri europei di concentrazione degli inquinanti atmosferici. La delegazione di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Valle d’Aosta e delle province autonome di Trento e Bolzano, ha illustrato al ministro gli interventi in corso nelle varie realtà regionali per la riduzione delle emissioni inquinanti. E’ stato evidenziato – si legge in un comunicato - un quadro di positivi e costanti progressi ed è anche emersa l’esigenza di implementare e rafforzare gli interventi per raggiungere i parametri europei.
Il ministro ha preso atto dei passi avanti compiuti nella lotta ai fattori di inquinamento e ribadito la attenzione ed il sostegno del ministeri alle iniziative attuate in sede regionale che sono parte integrante della più complessiva azione messa in campo a livello nazionale contro l’inquinamento dell’aria.

Insomma, nella logica più che altro del far tutto quello che si può fare per la produzione energetica, ma anche per il risparmio, per le rinnovabili e per il nucleare senza alcuna distinzione o merito, il ministro dichiara contemporaneamente che farà una corsa contro il tempo per l’atomo e poi chiede e auspica e lancia comportamenti virtuosi assieme al mix energetico. Cose non incompatibili tra di loro, se non ci fossero di mezzo risorse economiche finite e che quindi dovrebbero essere indirizzate secondo una lista di preferenze e non con interventi a pioggia che rischiano di aiutare tutti e non aiutare nessuno. Non solo, in questa fase gli sforzi non dovrebbero proprio essere così assillanti sul ritorno al nucleare, tecnologia che se va bene darebbe frutti tra 15 anni, ma su quello che si può fare hic et nunc a partire dal risparmio e dall’efficienza energetica. Questione che il ministro ha già detto essere anche quella fondamentale… appunto.

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