[30/10/2008] Urbanistica

Elba e rischio alluvioni: è tutto a posto o no?

MARCIANA MARINA. (Livorno). Dopo il nubifragio che ha provocato nuovi allagamenti nella piana di Marina di Campo, all´isola d´Elba, Legambiente Toscana ha detto che le disposizioni della delibera regionale emanata all´indomani dell´alluvione elbana del 2002 sono state probabilmente disattese in diversi comuni e che si è continuato a costruire nonostante i territori fossero sottoposti ai vincoli di salvaguardia imposti dalla DGRT 1054/2002.

Ieri il sindaco di Campo nell´Elba, Antonio Galli, respingeva sulle pagine del Tirreno le accuse del Cigno verde e diceva che era tutto a posto, contraddicendo in parte le dichiarazione dei tecnici che il giorno successivo al nubifragio avevano affermato che dove erano stati svolti i lavori di messa in sicurezza i fossi non erano esondati, ma che rimaneva ancora del lavoro da fare in altri corsi d´acqua e che altri non erano nemmeno stati toccati da interventi e progetti.

Oggi in soccorso della tesi di Legambiente arriva la "Lista Civica per Marciana Marina" l´opposizione (di centro-sinistra come Galli) del più piccolo comune toscano che fu duramente colpito dall´alluvione del 2002.
Secondo il gruppo consiliare quanto detto da Legambiente Toscana «è assolutamente vero per il comune di Marciana Marina il cui centro urbano risulta totalmente compreso nell´area di rischio IV insieme alle fasce di terreno che corrono lungo le sponde dei due torrenti che delimitano il nostro territorio: il fosso di S.Giovanni e l´uviale di Marciana. Queste aree erano sottoposte al regime di salvaguardia previsto dall´art. 1 della Legge Regionale: in pratica inedificabilità assoluta e proibizione di ogni intervento che configurasse un aumento di carico urbanistico. Nel 2005 la Giunta Municipale ha approvato il progetto di messa a norma dei fossi redatto dal tecnico incaricato e integrato con le osservazioni della conferenza dei servizi.

Le opere previste sono ancora in fase di realizzazione, tanto che in un recente Consiglio Comunale la Giunta ha deciso di destinare a questo scopo parte dell´avanzo di amministrazione. Al momento le opere non sono state ancora completate né tanto meno collaudate, non è stata assunta alcuna delibera per prendere atto dell´avvenuto abbattimento del rischio idraulico né è stata avviata alcuna procedura per richiedere alla Regione Toscana la deperimetrazione, cioè la modifica della cartografia delle zone di rischio allegata alla legge Regionale. A nostro giudizio il territorio del Comune si trova ancora in regime di salvaguardia e quindi tutti gli strumenti urbanistici approvati e tutti i permessi di costruzione rilasciati dal 2002 ad oggi nelle zone vincolate sono viziati da una grave illegittimità. Molte di queste illegittimità sono difficilmente sanabili come i permessi di costruzione rilasciati in zone vincolate nel periodo 2002-2005 quando non era stato neppure approvato il progetto generale di messa in sicurezza dei bacini. Esistono poi delle zone di rischio elevato e insanabile, individuate nella tavola "1F" allegata al progetto di messa a norma, che rimarranno comunque vincolate ed inedificabili anche dopo la realizzazione di tutte le opere in progetto.
Nonostante questo l´Ufficio Tecnico ha continuato a rilasciare permessi di costruzione anche in queste zone».

Chissà se il caso "Elba", che sembra essere visto con occhi diversi dal centro-sinistra isolano, sarà discusso nell´iniziativa del Pd toscano dei prossimi giorni sul rischio idraulico?

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