[30/10/2008] Energia

Approvata la delega nucleare: militarizzazione del territorio e monetizzazione del rischio

LIVORNO. La Camera ha approvato la delega sull´energia nucleare, contenuta nell´articolo 15 del "Ddl Sviluppo". La delega prevede che i siti nucleari possano essere dichiarati aree di interesse strategico nazionale, soggetti a speciali forme di vigilanza e di protezione, è dà al governo tempo fino al 30 giugno del 2009 per varare decreti legislativi che fissino i criteri per le discipline della localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione elettrica nucleare nonché dei sistemi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e del materiale nucleare e per la definizione delle misure compensative da corrispondere alle popolazioni interessate.

Durissimo il commento di Vittorio Cogliati Dezza (Nella foto), presidente nazionale di Legambiente: «Un via libera al nucleare all´insegna della militarizzazione e della monetizzazione del rischio, il peggior via libera possibile per una scelta che guarda al passato. Il nostro governo avoca a sé qualsiasi decisione in materia di nucleare, con la possibilità di superare il parere di comuni, province e regioni, nonché la totale esclusione di qualsiasi forma di informazione e partecipazione dei cittadini. Se, 21 anni fa, le nostre centrali sono state chiuse con un referendum popolare, oggi la loro riapertura non prevede nemmeno uno straccio di confronto con il territorio, nessun "dibattito pubblico", come avviene ad esempio in Francia, paese tanto citato da Berlusconi, dove però la legge obbliga a una procedura trasparente di dibattito sui contenuti dei progetti e sugli standard di sicurezza e ambientali, gestita da un organismo indipendente. Ma tornare all´atomo sarebbe, comunque, un pericoloso e costosissimo passo indietro: è passato alla Camera un provvedimento sbagliato. La risposta al cambiamento climatico e al caro petrolio non è il nucleare, che ha costi elevatissimi e non ha ancora risolto i problemi di sicurezza e di smaltimento dei rifiuti radioattivi. La soluzione per l´energia italiana è nello sviluppo delle fonti rinnovabili, di cui il nostro Paese potrebbe sfruttare egregiamente le potenzialità».

Sulle decisioni del governo sul nucleare è intervenuta anche la presidente dei Verdi Grazia Francescato che ha criticato sia l´azzeramento della commissione per il controllo e la prevenzione dell´inquinamento (Ippc) deciso in agosto dall´attuale ministro Prestigiacomo, che la composizione della nuova commissione. «Sul nucleare, che è un grande business, stiamo preparando un dossier da consegnare al ministro Scajola - dice la Francescato - Sull´operato del precedente ministro dell´Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, e sui Verdi il governo sta spargendo una pioggia di calunnie e bugie, evidentemente per farci fuori politicamente».

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