[30/10/2008] Rifiuti

Fanghi di Bagnoli, Grassi e Anselmi rispondono al comitato

LIVORNO. Come pubblicato oggi su greenreport, il comitato No Fanghi sostiene che «non ci sono i soldi per la 398, né per le opere portuali, né per le bonifiche. La Regione stessa non ha niente da dire sul palese fallimento dell’accordo firmato a dicembre 07?. Dicano allora – aggiunge il comitato - se l’accordo è saltato o no, perché Piombino non ha bisogno di essere presa in giro e inchiodata a improbabili megaoperazioni “epocali” per salvare la faccia a qualche politico locale, ma ha urgente bisogno di scelte e decisioni concrete per lo sviluppo economico e il risanamento ambientale».

Domande che abbiamo rivolto a Mauro Grassi, direttore generale della Regione Toscana per le politiche ambientali e territoriali, e al sindaco di Piombino Gianni Anselmi.

«Rispetto all’accordo firmato – comincia Grassi - c’è un momento di stallo: alcune condizioni infatti non ci sono più».

Quali?
«Non c’è più di mezzo l’ottica della protezione civile e alcuni fondi Cipe bisogna capire se ci sono sempre o no. Siamo in fase di riverifica dell’accordo per capire se rimangono le vecchie condizioni, siamo dentro questo processo. Attraverso il quale, appunto, capiremo se sono cambiati o meno tutti gli aspetti normativi, di indirizzo e anche finanziari».

Perché questo rallentamento?
«Perché è passato un governo e quell’accordo, sorretto anche dalla Regione, deve essere rivisto alla luce di quello che sta accadendo a Napoli. Essendo modificate alcune questioni che legavano l’accordo alla protezione civile, nella quale ad esempio c’era Bassolino che ora non c’è più. Insomma c’è bisogno come detto di nuove verifiche».

Ma ci sono o no problemi di natura economica?
«La verifica complessiva è anche certamente per le cifre, nel senso che ce ne erano alcune certe e altra da verificare. Ora entriamo nella fase più operativa di verifica di queste seconde cifre. Abbiamo gia fatto in merito due incontri con il ministero e aspettiamo di ricevere il documento rivisto».

Scusi se insisto, ma in questo momento lei ritiene che l’intero accordo rischi di saltare? Ci sono le condizioni perché questo accada?
«C’è una cosa che va detta chiaramente, questo accordo è stato iperpompato dall’ex ministro Pecoraro Scanio e diciamo che l’operazione conveniva sia a Napoli sia a Piombino, ma è un accordo molto complesso e non so se dal ministero c’è la stessa spinta di prima. Insomma rispetto ai tempi presi e alle decisioni passate che ci avevo costretti a star svegli la notte, ora sembra che al ministero se la siano presa più comoda. Forse si sono resi conti che è più complesso l’accordo di quello che poteva sembrare e quindi i tempi si sono un po’ allungati e se serve appunto più tempo per chiarire meglio e perfezionare l’accordo a noi sta bene. L’urgenza è quella di Napoli più che quella di Piombino. C’è un punto che quelli del comitato, però, mi sembra non abbiano capito: gli accordi di programma non sono leggi. Hanno sempre un’alea di accordo, di fiducia».

«Devo deludere i nostri amici del comitato – esordisce il sindaco Gianni Anselmi – e voglio dare loro una buona notizia. E cioè che pare che il ministero riassuma la 398 e che si liberano altri 60 milioni di euro per l’accordo. L’unico problema riguarda due delibere del Cipe del 2004 che vanno ‘riesumate’ pari a 33milioni e mezzo di euro, ma i dirigenti del ministero ci hanno tranquillizzato su questo. I soldi di Napoli sono già tutti nelle mani del commissario e posso aggiungere che 20 milioni di euro sono già stati dati all’Autorità Portuale di Piombino. Di questi 18.100 resterà a loro e 1.9 andrà al Comune. I piombinesi dovrebbero chiedersi inoltre come mai sui fanghi che da Spezia andranno a Livorno nessuno ha aperto bocca e così possono farsi un’idea della natura di questo comitato (va detto che a Livorno non ci sono a disposizione le quantità di materiali provenienti dalla Lucchini in abbondanza ovviamente e invece a Piombino, ndr). Ci sono cose molto più serie in questo momento, come la questione della scuola e io oggi ero in piazza del Popolo a manifestare con gli studenti».

Nessun ritardo dunque e nessun problema economico?
«E’ chiaro che non si tratta di una villetta a schiera, parliamo di 270 milioni di euro. C’è qualcosa da riassestare e qualche allungamenti nei tempi, ma sulla disponibilità delle risorse non mi pare ci siano problemi, anzi mi risulta che le risorse ci sono tutte».

Torna all'archivio