[04/11/2008] Trasporti

Un po´ di sedum per la tramvia fiorentina

FIRENZE. Non c’è giorno che la tramvia non provochi polemiche, di merito sul progetto o di “dettaglio” come nel caso del cosiddetto inerbimento, ovvero della posa di piante nella sede tranviaria, realizzato a Scandicci. L’intervento ha provocato alcuni dubbi nell’opposizione di centro destra di Palazzo Vecchio o almeno nel consigliere Giovanni Donzelli di An-PdL a cui ha risposto il vicesindaco Giuseppe Matulli: «Non è un elemento di abbellimento ma un tipo di pavimentazione della sede tranviaria utilizzato in Italia e all´estero. Ed è previsto fin dal progetto definitivo, non si tratta di un intervento deciso all´ultimo momento- spiega Matulli- L´inerbimento della sede tranviaria della linea 1 non origina da una scelta autonoma del comune di Scandicci, ma è previsto fin dal progetto definitivo della linea e comprende tratte sia nel territorio del comune di Firenze sia in quello di Scandicci».

«Non si tratta di un decoro- continua il vicesindaco- ma di una finitura superficiale largamente utilizzata nelle moderne tramvie, che in appropriati contesti urbani contribuisce alla riqualificazione ambientale ed offre anche vantaggi funzionali, come un ulteriore contributo alla riduzione del rumore».

Alcuni dubbi erano stati avanzati tra l’altro rispetto alla mortalità delle piante a causa degli agenti naturali ed in particolare dal freddo «Proprio per garantire il migliore risultato di aspetto e di durabilità, il Comitato dei garanti ha attivato nell´aprile 2006 una variante, consistente nella modifica della tipologia dell´inerbimento. Questa variante è stata approvata, assieme ad altre, dalle due amministrazioni comunali nel 2007 con un costo di poco più di 970.000 euro. La tipologia adottata, con il supporto della direzione ambiente del comune di Firenze, si basa sull´utilizzo del Sedum, pianta idonea per le condizioni climatiche dell´area fiorentina e necessitante di minima manutenzione».

Si tratta di pianta xerofila, proveniente da regioni fredde e temperate (alcune specie crescono spontanee anche in Italia) che sono definite “rustiche”, in grado di sopportare basse temperature e a volte le gelate. Il vicesindaco Matulli poi conclude con un precisazione sui costi «In alternativa all´inerbimento vi sarebbe comunque da considerare la spesa per una diversa pavimentazione della sede tranviaria».

Torna all'archivio