[05/11/2008] Parchi

Laura Bush e Dick Cheney litigano su aree marine protette e squali delle Marianne

LIVORNO. Il Los Angeles Times di ieri, mentre l´America votava, riportava la cronaca indiscreta di quella che sembra una storia da fine dell´impero, ma interessante perché svela molto dello scontro nascosto sull´ambiente che ha attraversato anche un´amministrazione refrattaria a questi temi come quella di George W. Bush.

Uno scontro che ha visto come protagonisti la firts-lady Laura Bush ed il potentissimo ed odiatissimo vice-presidente Dick Cheney, vera e propria anima nera ed anti-ambientalista dell´amministrazione Usa.

Il campo di scontro è molto vasto: la protezione di due aree dell´oceano Pacifico dalla pesca e dallo sfruttamento minerario sottomarino.

Anche secondo il Washington Post, Laura Bush ha chiesto personalmente che vengano immediatamente convocati alla Casa Bianca due incontri per ascoltare l´opinione degli scienziati su come preservare la biodiversità di due grandi ecosistemi oceanici.

Cheney, insieme ad alti funzionari delle Isola Marianne settentrionali, uno Stato formalmente indipendente ma strettamente legato agli Usa, sostiene che il divieto di pesca e di attività minerarie sarebbe dannoso per l´economia della regione.

Il litigio è trapelato e James L. Connaughton, a capo del White House Council on environmental quality è stato costretto a spiegare: «E´ difficile, ma si potrebbe fare. Queste sono decisioni nazionali grandi che hanno conseguenze e ramificazioni internazionali».

A innescare il litigio è stato proprio Gerge W. Bush ad agosto, quando ha incaricato alcune agenzie federali di mettersi al lavoro per creare il piano "Marine conservation management areas" nelle Isole Marianne settentrionali, un commonwealth Usa sparso nel mare tra il Giappone e Guam. La vasta area marina protetta sarebbe una delle poche eredità ambientali positive lasciate da Bush che si andrebbe ad aggiungere alle 140.000 miglia dell´area marina protetta istituita a nord-ovest delle Hawaii nel 2006.

La nuova area marina protetta delle Marianne dovrebbe proteggere le verdesche (Prionace glauca, che gli americani chiamano blue sharks) che vengono pescati in gran quantità dai pescherecci asiatici per privarli delle pinne e rifornire i ristoranti cinesi e giapponesi.

Secondo il National marine fisheries service, il mercato delle pinne di squalo è anche alimentato dalle catture accidentali di centinaia di migliaia di pescecani che vengono catturati in altri tipi di pesca a grosso impatto, soprattutto al pesce spada e al tonno, che viene praticata massicciamente intorno alle Hawaii, Guam, Samoa Americane e Isole Marianne settentrionali.

La signora Bush sembra preoccupata per la loro sorte, lo squalo Cheney, come sempre, per nulla.

Torna all'archivio